
L'Articolo 4 del trattato istitutivo della Nato - invocato dalla Polonia in seguito alla violazione della Russia del suo spazio aereo - prevede che i Paesi membri possano portare una questione all'attenzione del Consiglio Nord Atlantico (il massimo organo decisionale politico della Nato) e sottoporla all'esame degli Alleati. L'articolo afferma: "Le Parti si consulteranno ogni qualvolta, a giudizio di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate".
Qualsiasi Paese membro può invocare formalmente l'Articolo 4. Una volta invocato, la questione viene discussa e si può arrivare a una decisione congiunta o a un'azione congiunta da intraprendere a nome dell'Alleanza. Indipendentemente dallo scenario, gli altri membri del Consiglio sono incoraggiati a rispondere a qualsiasi situazione portata alla loro attenzione da un Paese membro.
Dalla creazione dell'Alleanza nel 1949, l'articolo 4 è stato invocato sette volte: cinque volte dalla Turchia, tra il 2003 e il 2020, per le crisi al confine con la Siria e l'avanzata dell'Isis; una volta dalla Polonia, il 3 marzo 2014, a causa delle crescenti tensioni nella vicina Ucraina dovute alle azioni aggressive della Russia; e da diversi Paesi, il 24 febbraio 2022, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina.
Di fatto l'articolo 4 non comporta un intervento militare. SEmma ne è una sorta di anticamera. Gli Stati si cinsultano e basta. Questione diversa è quella che si apre quando invece viene invocato l'Articolo 5. Stabilisce che "un attacco armato contro uno o più" Paesi che fanno parte della Nato in Europa o nell'America settentrionale "sarà considerato come un attacco diretto contro tutti" i membri dell'Alleanza. In altre parole, se viene colpito anche solo un Paese Nato, tutti gli altri devono considerarsi coinvolti.
Ogni Stato membro deve intervenire a sostegno del Paese sotto attacco, ma conserva la libertà di decidere come farlo: può fornire aiuti militari diretti oppure ricorrere ad altre forme di supporto. È previsto che ogni aggressione e ogni risposta dell'Alleanza siano comunicate senza indugio al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.