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Crolla il fortino Svp: verso l'intesa con Fdi. Appena 5 italiani eletti

Raddoppia l'estrema destra, il governatore uscente Kompatscher potrebbe rinunciare

Crolla il fortino Svp: verso l'intesa con Fdi. Appena 5 italiani eletti

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La Stella alpina non brilla più. In Alto Adige la confusione regna sovrana dopo che l'Svp è scesa per la prima volta nella Storia sotto il 40% e con appena 13 consiglieri eletti. Solo cinque gli italiani in Consiglio: Forza Italia sparisce, male la Lega con il non iscritto Christian Bianchi, benino Fdi con due. Il Pd ne porta a casa altri due mentre raddoppia i voti l'estrema destra secessionista Süd-Tiroler Freiheit di Eva Klotz.

Per governare secondo lo Statuto d'Autonomia servono 18 consiglieri e un partner italiano. «Tocca a noi», reclama Fdi. Ma l'alleanza con l'Svp è tutta da scrivere, anche perché serve un «socio» di lingua tedesca per bilanciare. La Suedtiroler Volkspartei è (ancora) il partito più longevo dal Dopoguerra, presente ininterrottamente a Montecitorio e Palazzo Madama senza mai aver cambiato nome e simbolo, oggi è dilaniato e questo comprometterà la formazione della giunta. Il governatore uscente Arno Kompatscher, già sul punto di gettare la spugna, è probabile che rinunci al terzo mandato. La proverbiale Widerspruch, la «contraddizione» che rendeva Svp camaleontico e invincibile, a Bolzano e dintorni ha superato i livelli di guardia. Troppe le distanze tra le istanze più autonomiste della minoranza tedesca e ladina (in calo) e quelle più nazionali, tradizionalmente vicine all'aria di centrosinistra.

Sull'autonomia Svp e Giorgia Meloni sono agli antipodi. «In alcuni casi è servita a tutelare alcuni invece di altri», aveva detto il premier. «Concedere diritti speciali è necessario», aveva replicato il segretario Svp Philipp Achammer, anch'egli eletto. Fanno riflettere anche i consensi a Hubert Messner, fratello del celebre alpinista Reinhold eletto come indipendente, secondo solo a Kompatscher. Pediatra e neonatologo, è il probabile candidato all'assessorato alla Sanità e per molti ha «salvato» l'Svp da una debacle peggiore. Il fratello Reinhold c'è l'ha con il quotidiano Dolomiten e la holding Athesia che ha pesantemente attaccato Kompatscher e che «da anni tenta di governare indirettamente ma che ha perso parte della sua forza mediatica», dice lo scalatore a Un Giorno da Pecora.

D'altra parte ci sono altri 11 partiti in Consiglio e nessuno che abbia la forza per metterli d'accordo. «Serve l'allargamento della giunta ad 11», dice la senatrice Michaela Biancofiore, alla faccia della tradizionale frugalità teutonica. Più che altro, servirebbe un capo cordata alla Messner per tenere insieme il gruppone. Un ruolo che sembra disegnato addosso all'ex assessore alla sanità Thomas Widmann, un altro che però l'ha giurata all'ex amico Kompatscher. Intanto il neo consigliere Wirth Anderlam, ex comandante degli Schuetzen sudtirolesi, già annuncia battaglia sulla gestione della pandemia di Covid 19. «Gli altoatesini hanno preso il peggio degli austriaci e il peggio degli italiani», dicono a Roma.

Ne vedremo delle belle.

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