Sondaggi, Lega in calo. Ma gli italiani vogliono il voto

Secondo un sondaggio Winpoll-Sole24ore la Lega perde il 5% in un mese, ma resta saldamente il primo partito. Il 41% degli italiani chiede di tornare al voto

Sondaggi, Lega in calo. Ma gli italiani vogliono il voto

La Lega perde il 5% in un mese, ma resta saldamente il primo partito, e il 41% degli italiani chiede di tornare al voto. Questa è la fotografia scattata dal professor Roberto D'Alimonte e pubblicata oggi sul Sole24ore.

Secondo il sondaggio effettuato da Winpoll-Sole24ore, il Carroccio passa dal 38,9% del 30 luiglio al 33,7% registrato il 25 agosto, mentre il Pd sale solo dello 0,7% (dal 23,3% al 24%) e il M5S accresce il suo consenso di 2 punti percentuali (dal 14,8% al 16,6%). La maggioranza relativa degli italiani, il 41%, si mostrano desiderosi di esprimere il loro voto nel segreto dell'urna, ma il 62% degli elettori del Pd e il 43% del M5S preferirebbe 'un governo giallorosso'. L' 83% degli elettori della Lega, invece, vuole le elezioni e solo il 7% tornerebbe col M5S. Solo il 34% crede che un tale esecutivo abbia le potenzialità per durare fino alla fine della legislatura e il 37% è convinto che durerà pochi mesi.

"Qualcosa si è rotto tra gli elettorati di M5s e Lega, mentre tra Pd e M5s non sembra esserci più quella distanza abissale che esisteva fino a poco tempo fa", spiega il professor D'Alimonte. E aggiunge: "L' alleanza con la Lega ha fatto perdere al M5s una larga fetta del suo elettorato più orientato a destra. Gli elettori rimasti sono largamente elettori di sinistra, molti dei quali però hanno maturato nel tempo una avversione viscerale per il Pd". Pertanto, resta la difficoltà di"cancellare in pochi giorni sentimenti negativi profondamente radicati soprattutto tra i militanti". Secondo D'Alimonte "Oggi un esecutivo M5s-Pd non è più un’ipotesi fantascientifica. Forse sarà necessario arrivare a un governo intermedio prima di arrivare ad un’alleanza organica”.

Il nuovo esecutivo, secondo D'Alimonte, non dovrà dimenticare i temi forti della Lega (tasse, immigrazione, sicurezza e sovranità) e non dovrà "farsi ammaliare dalle sirene del proporzionalismo pur di fermare l’avanzata della destra". "Il taglio dei parlamentari non deve essere l’alibi per eliminare dal Rosatellum quel poco di maggioritario che c’è”, conclude il professore.

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