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Giustizia, dalle adozioni gay ai clandestini le toghe dettano l'agenda a governo e parlamento

Il primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, inaugura l'anno giudiziario e striglia le toghe sulle troppe fughe di notizie. Poi detta l'agenda a parlamento e governo su numerosi temi: dall'immigrazione al terrorismo, fino alle adozioni alle coppie gay

Giustizia, dalle adozioni gay ai clandestini le toghe dettano l'agenda a governo e parlamento

Nella tradizionale cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario il primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, indica le criticità del Paese, viste sotto la lente della giustizia. Al contempo mostra, a parlamento e governo, la strada da seguire. C'è spazio anche per una dura strigliata ai pm, in merito alla fuga di notizie sulle indagini in corso e il (mancato) riserbo: "Fenomeno grave perché rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza, più volte viene invocato l’intervento del mio ufficio, che risulta quasi sempre sterile per la obiettiva difficoltà di individuare le singole responsabilità". Altro tema "delicato" sollevato da Canzio "è quello del riserbo, sul quale già l’anno scorso mi sono soffermato ricordando che la stessa Corte di Strasburgo ha ribadito che ai magistrati è imposta la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell’attività giudiziaria svolta".

Nell'aula magna del "Palazzaccio" sono presenti, come sempre, le massime cariche dello Stato, primo tra tutti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il procuratore generale della Suprema Corte, Pasquale Ciccolo, e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Assenti, per protesta, i vertici dell’Anm (Associazione nazionale magistrati): il sindacato delle toghe manifesta in questo modo il proprio malcontento per il mancato rispetto, da parte del governo, di alcuni impegni su pensioni e trasferimenti dei magistrati.

"Il reato di immigrazione clandestina - osserva il presidente Canzio - si ribadisce l’inefficacia della risposta penale, mentre la configurazione di un illecito e di sanzioni amministrative, fino all’espulsione, darebbe risultati più concreti. Le Corti d’Appello - ricorda il primo presidente - denunciano un incremento esponenziale dei procedimenti legati all’ingresso di migranti, molti dei quali richiedenti protezione internazionale, insieme con la presenza di migliaia di minori non accompagnati. Il fenomeno nella sua complessità pone problemi di natura umanitaria, culturale, economica e sociale ma ha anche ripercussioni considerevoli a carico dell’amministrazione della giustizia, sia per la gravosa gestione dei procedimenti sia per gli alti costi che comporta. Da qui l’esigenza di un’urgente ridefinizione legislativa delle relative procedure in termini di semplificazione e accelerazione".

La Corte di Cassazione si sofferma anche sulle adozioni da parte delle coppie gay, dopo le diverse sentenze pronunciarte di recente."La Corte non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona". E arriva la strigliata al parlamento: "Ma domandare in via esclusiva alla giurisprudenza la soluzione di questioni che involgono scelte impegnative dal punto di vista etico-sociale non è la via preferibile, mentre sarebbe da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa". In altre parole, osserva Canzio, noi facciamo la nostra parte ma voi (legislatori) dovete fare la vostra. Nel frattempo, su questo tema, si accende subito la polemica politica.

Capitolo terrorismo. "Per affrontare questa terribile minaccia - osserva Canzio - appare necessario perseguire una strategia di dimensione internazionale, diretta ad assicurare adeguate misure di polizia e di prevenzione, a rafforzare il coordinamento nella fase investigativa (anche con l'istituzione della Procura europea) e ad approntare un efficace sistema repressivo fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l'umanità". Sempre in tema terrorismo, in particolar modo riferito a quello di matrice islamica, Canzio sottolinea che "l'ambiente carcerario favorisce la radicalizzazione e l'indottrinamento dei giovani". E poi osserva: "Solo attraverso un trattamento carcerario umano e finalizzato all'integrazione può attenuarsi, almeno in parte, il rischio di pericolosi integralismi".

Canzio snocciola anche un dato molto interessante, che si riferisce alle prescrizioni: "Il numero è irrisorio (767, pari all’1,3% delle definizioni), apparendo comunque irragionevole che la prescrizione continui a proiettare gli effetti estintivi del reato nel corso del processo, pur dopo la condanna di primo grado, mentre sarebbe più corretto intervenire con misure acceleratorie sulla durata dei giudizi di impugnazione".

Quanto alla corruzione, per Canzio è molto diffusa la percezione che sia molto diffusa sia nella Pubblica amministrazione che tra i privati. Per il presidente però tale percezione è errata: "Non trova riscontro nelle rilevazioni delle statistiche giudiziarie. Il dato nazionale registra, infatti, un numero esiguo di giudizi penali per siffatti gravi delitti, con appena 273 procedimenti definiti nel 2016 in Cassazione, pari allo 0,5%".

Per Canzio "occorre pertanto avviare un’approfondita riflessione sull’efficacia delle attuali misure, preventive e repressive, di contrasto del fenomeno, perché nei sia consentita l’emersione nelle sue reali dimensioni".

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