Roma - Onorevole Mariastella Gelmini, lei è la promotrice di «Idee Italia, la voce del Paese». Come nasce questa convention?
«L'idea nasce dal ruolo che Berlusconi sta assumendo: quello di argine ai populismi, punto di riferimento per chi ha a cuore questo Paese e garante di stabilità politica. Sentiamo la responsabilità di costruire un programma all'altezza delle sue aspettative e di quelle dell'Italia».
Il segno distintivo sembra essere l'apertura verso personalità esterne.
«Vogliamo impostare il nostro incontro senza calare dall'alto le nostre proposte, ma partendo dall'ascolto e da un confronto anche aspro con coloro che vivono in prima linea la trincea del lavoro, dell'impresa o dell'università. Figure di cui rispettiamo la terzietà che si aspettano ricette e solidità non propaganda».
Chi saranno i protagonisti?
«Rappresentanti di Confindustria, Coldiretti, di Confagricoltura, degli autotrasportatori. Imprenditori come Squinzi che ci verrà a raccontare cosa sta facendo in Mapei. Marco Gay che racconterà il mondo delle start-up. Purtroppo per l'Ema è andata male ma ci sarà un imprenditore, Sergio Dompè, per rappresentare la farmaceutica. Roberto Cingolani, direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia, l'ad di Google Fabio Vaccarono. E ci sarà il sindacato anche con la presenza della Cgil».
Come si svilupperà il programma?
«La nostra ambizione è disegnare una agenda per il Paese. Ci concentreremo sul lavoro. Con Andrea Mandelli su libere professioni, partite Iva e lavoro autonomo. Il sabato sarà la giornata dedicata a impresa, innovazione e made in Italy. Affronteremo con Renato Brunetta il tema del credito. Con Mara Carfagna e Antonio Palmieri il welfare. Con Elena Centemero parleremo di formazione lavoro, ma ci sarà anche una sessione con i governatori, gli assessori di Regione Lombardia e i sindaci con le buone pratiche provenienti dal territorio. Poi domenica con Paolo Romani, Antonio Tajani, Annamaria Bernini parleremo di Europa. Sulla sicurezza si confronteranno Laura Ravetto, Elio Vito e Maurizio Gasparri».
Domenica ci sarà la Leopolda e un derby a distanza tra Berlusconi e Renzi.
«Non vogliamo polemizzare ma costruire. A Berlusconi consegneremo le nostre tesi e le nostre proposte».
Berlusconi solleva spesso la questione Cinque stelle.
«Siamo preoccupati dell'inconsistenza dei Cinque stelle come dimostrano Raggi e Appendino, anche per questo è importante parlare agli italiani e alle imprese».
Con quale identità Forza Italia si presenterà agli elettori?
«Quella di un partito responsabile, liberale ma interclassista, che si fa carico degli ultimi visto che il Pd ha cambiato la sua natura e nessuno ricorda che 8 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà».
Le piacerebbe ripetere il format con
gli alleati?«In futuro si farà, ma sentiamo prima il bisogno di costruire il nostro programma, poi avviare il confronto. Su tasse, immigrazione, lavoro e pensioni non sarà difficile trovare un punto di incontro».
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