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De Luca: "La Severino non mi fa né caldo né freddo"

Il "sindaco sceriffo" avverte: “La sinistra rischia di fare un regalo a Salvini". E lancia una frecciata a Saviano

De Luca: "La Severino non mi fa né caldo né freddo"

"A me non fa né caldo né freddo che ci sia la legge Severino”. Vincenzo De Luca, intervistato da Lucia Annunziata nel corso della sua trasmissione In mezz’ora, non sembra preoccupato del fatto che, in caso di vittoria alle Regionali, decadrebbe dalla carica di presidente a causa della sua condanna per abuso d’ufficio.

“Quando interviene la Severino, - spiega De Luca - un minuto dopo interviene il Tribunale amministrativo che, come si è visto a Napoli e a Salerno o dovunque reinsedia nei poteri gli eletti". Secondo il sindaco di Salerno, Renzi "ha fatto bene a non esporsi al senso comune un po’ idiota che parla della Severino come di un evento teologico, come del Concilio di Nicea. Il problema è del Parlamento. I parlamentari sono invigliacchiti e intimiditi, hanno privilegi nei confronti degli amministratori pubblici". “La legge – prosegue il candidato presidente - deve avere due obiettivi: cacciare dalle istituzioni i ladri e i tangentisti ma garantire le persone per bene. In questo momento, invece, esprime un paradosso: che per un suo articolo, il 64, si presenta come l'unica legge ad personam esistente in Italia. Viene applicata per i sindaci, gli amministratori e i funzionari pubblici ma non viene applicata per i deputati, i senatori, i ministri e i vice ministri. Ma come è possibile?".

Per quanto riguarda, invece, il merito della sua condanna, De Luca si definisce come “l'unico al mondo condannato per reato linguistico: aver utilizzato otto anni fa l'espressione project manager anziché coordinatore di un gruppo di lavoro” e rilancia: “Si pensa che di fronte a questa demenzialità giudiziaria, a questa idiozia, mi fermi? Allora rischia pure Renzi, che ha usato l'espressione jobs act che non è nella legge dello Stato, e quindi attento Renzi”. Nei confronti del premier il sostegno al suo operato non è messo in discussione dal presunto imbarazzo che Renzi nutrirebbe verso la sua candidatura: “Credo che abbia tante di quelle cose da fare... Ci siamo sentiti dopo le primarie, non c'è nessun problema. Sono tra i sostenitori più convinti della sua linea” e da lui “è stata espressa fiducia totale ai cittadini e ai territori”, come hanno dimostrato le primarie. “Sono state un atto di grande coraggio e coerenza da parte di Renzi e della segreteria del Pd. Era complicato avere il coraggio di dare la parola ai cittadini e ai militanti ma abbiamo ripulito l'immagine del Pd, dopo l'esperienza di Napoli".

Insomma una sconfitta soprattutto per Roberto Saviano per il quale De Luca ha molto rispetto ma con riserva: “È uno dei testimoni civili di questo Paese ma deve fare attenzione a un pericolo, quello di innamorarsi della propria immagine. Questo è un pericolo serio e deve fare attenzione: deve capire che se si da un'immagine generalizzata di camorra e delinquenza in Campania è un'immagine non vera". Poi il “sindaco sceriffo” tocca il tema della sicurezza con una richiesta particolare a Renzi: "stare vicino alla Campania su due cose: un piano per la sicurezza perché ci sono intere zone nelle quali non si vive più, siamo a livelli di quarto mondo, e un grande aiuto sui fondi europei, deve darci una mano il governo". “O la sinistra impara a governare il tema della sicurezza in maniera seria e non ideologica o fa un grande regalo a Salvini e farà crescere le spinte reazionarie, repressive e perfino razziste", conclude De Lu

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