Vincenzo De Luca non sta zitto. Anzi. Querela e vuota il sacco: "Rosy Bindi, pia donna di potere, ha utilizzato fra i suoi sponsor politici uno dei peggiori esponenti della clientela politica in Campania, massimo produttore del debito sanitario, di cui illustrerò opere e virtù". Più che un pizzino è una vera e propria minaccia a parlare. Perché, a meno di due giorni dal voto in Campania, non ha mandato giù il bollino da "impresentabile" che gli è stato appiccicato in fronte dalla commissione Antimafia.
"Mi pare evidente che questa campagna di aggressione, che sarebbe stata eccessiva anche per Totò Riina, ha un solo obiettivo: cercare di mettere in difficoltà il governo nazionale e Renzi. L’aggressione vera è al segretario del partito". E a questa aggressione De Luca reagisce mostrando i muscoli. In prima battuta dà mandato ai suoi legali di queralare per diffamazione la Bindi, pur essendo convinto che la nomina nella lista degli impresentabili gli frutterà 100mila voto in più. Ma la denuncia al candidato del Partito democratico non basta. Vuole sfidarla faccia a faccia: "Io sfido la signora Bindi ad un dibattito pubblico, entro la mattinata di domani, per poterla sbugiardare, e dimostrare che l’unica impresentabile è lei".
E per dimostrarlo è anche disposto a fare i nomi degli "sponsor politici" usati dalla presidente della commissione Antimafia per spuntarla in Campania. Tra questi ci sarebbe "uno dei peggiori esponenti della clientela politica in Campania, massimo produttore del debito sanitario". Di lui De Luca è pronto a illustrare "opere e virtù".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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