Il debito è un macigno enorme: in un anno cresce di altri 45 miliardi

Le entrate tributarie salgono ancora. Ma non bastano a tappare il debito monstre. Che con la gestione di Renzi è esploso ancora

Il debito è un macigno enorme: in un anno cresce di altri 45 miliardi

Quelli del debito pubblico italiano sono numeri che fanno spavento. Il 2016 è stato chiuso a quota 2.217,7 miliardi di euro. Con la gestione di Matteo Renzi il buco dello Stato italiano è aumentato di altri 45 miliardi rispetto ai 2.172,7 miliardi del 2015 e vale il 132,3% del prodotto interno lordo. Una crescita monstre nonostante siano entrati nelle casse dell'erario 438,577 miliardi di euro, ben 5,147 miliardi in più rispetto ai 433,430 miliardi incassati nel 2015.

Il debito pubblico è un mascigno, una spada di Damocle che pende costantemente sulla testa degli italiani. Va detto che il 2016 è stato chiuso meno peggio di quano si temeva. I 2.217,7 miliardi di euro sono, infatti, di 38,2 miliardi inferiori al picco record di 2.255,9 miliardi toccato a luglio e di 13,2 miliardi più basso rispetto ai 2.230,9 miliardi segnati alla fine di novembre. "L'aumento del debito nel 2016 - ha spiegato la Banca d'Italia - ha riflesso il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (42,5 miliardi) e l'incremento di 7,4 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (collocatesi a fine anno a 43,1 miliardi)".

L'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio ha contenuto il debito per 4,9 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 48,6 miliardi, a 2.128,4, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 3,6 miliardi, a 89,1. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Quanto alla vita residua, 515,312 miliardi ne hanno fino a un anno, 699,796 miliardi tra 1 e 5 anni e 1.002,567 miliardi oltre 5 anni. La vita media residua del debito è pari a 7,3 anni.

"Con un ritorno dei tassi di interesse reali ai livelli pre-crisi, intorno al 4,4%, l'Italia rischia di vedere il suo debito crescere fino al 140% del pil", ha sottolineato l'Ocse nel rapporto presentato oggi.

In questo caso, per stabilizzare il debito al livello attuale, spiegano gli analisti dell'istituto parigino, l'avanzo primario dovrebbe aumentare al 2% del pil mentre la crescita del pil reale dovrebbe salire a quasi il 1,4%.

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