Decesso alle 3.37. La procura dispone l'autopsia su Totò Riina

Decesso alle 3.37. La procura dispone l'autopsia su Totò Riina

La procura di Parma ha disposto l'autopsia sulla salma del boss mafioso Totò Riina morto alle 3.37 nel reparto detenuti dell'ospedale Maggiore, dove si trovava dal 25 gennaio dell'anno scorso in regime di 41 bis. La decisione di disporre l'esame deriva dal rispetto delle norme che prescrivono gli accertamenti successivi ai decessi avvenuti in ambiente carcerario. Le condizioni di salute del cosiddetto capo dei capi erano nettamente peggiorate dopo l'ultimo intervento chirurgico che aveva subito, sempre a Parma, nella mattinata del 16 ottobre scorso. Da quel momento è entrato in coma farmacologico dal quale non si è mai risvegliato. La comunicazione dell'intervento chirurgico era stata data il giorno successivo dal presidente della sesta sezione penale del tribunale di Milano, Raffaele Martorelli, davanti alla quale si stava celebrando il processo che vedeva Riina imputato per le presunte minacce rivolte al direttore del carcere di Opera.

E proprio alla luce delle condizioni di salute del boss, quel giorno il magistrato aveva disposto la sospensione del procedimento. Giovedì, dopo l'autorizzazione giunta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, era arrivata al capezzale di Riina la figlia mentre la moglie, Ninetta Bagarella, sarebbe rimasta a Corleone.

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