Durante le trattative sul caso Diciotti, con l’Italia che chiedeva solidarietà agli altri stati dell’Ue e con le riunioni degli sherpa europei che non producevano risultati, era stato il ministro Di Maio a lanciare il primo affondo. L’Italia, disse, non avrebbe pagato i “20 miliardi” di contributi all’Ue se questa non avesse fatto un passo verso il Belpaese.
Così non è stato, come noto. Eppure secondo quanti rivela La Stampa lunedì "l’Italia ha versato la sua quota al budget Ue”. Il bonifico da un miliardo di euro (circa) è stato fatto il 31 agosto, quindi in anticipo rispetto alla data di scadenza. E ieri la Commissione europea ha ricevuto la notifica dell’avvenuto accredito sul conto aperto presso il Tesoro a nome dell’esecutivo Ue.
A dire il vero durante lo scambio di accuse tra l’Italia e l’Ue il commissario Oettinger aveva attaccato duramente il governo ricordando che l’Italia pagherebbe meno di 20 miliardi all’Ue e che il mancato versamento dei fondi avrebbe costretto il Belpaese a pagare pure gli interessi. Anche Moavero aveva spiegato ai colleghi ministri che quello dei fondi all’Ue è “un obbligo legale” per gli Stati. E che dunque difficilmente ci si sarebbe potuti sottrarre.
Di Maio comunque replicò a Oettinger dicendo che le sue dichiarazioni erano “ancora più ipocrite perché non li avevamo sentiti per tutti i giorni della crisi Diciotti e adesso si fanno sentire quando hanno capito che l’Italia rischia di non dargli più miliardi di euro". Alla fine però il bonifico è arrivato.
La carta che ha deciso di giocarsi infatti il governo è diversa.
Ovvero quella di mettere il veto al bilancio Ue. Anche Salvini ha sposato questa linea. Il veto però è possibile solo al bilancio pluriennale (2021-2027), la cui approvazione è però prevista tra qualche tempo. Forse addirittura nel 2020.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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