Dopo 19 giorni, grazie all'accordo trovato dall'Europa, i 49 migranti di Sea Watch e Sea Eye sono sbarcati nel porto maltese di La Valetta, dove sono stati trasportati a bordo di motovedette della Guardia costiera dell'isola. Il personale di bordo delle due navi Ong che li hanno ospitati per tutto questo tempo spiegano che sono stremati, dopo il lungo viaggio, anche a causa delle condizioni psicologiche dovute alla lunga attesa e dal rimpallo di responsabilità che ha ritardato lo sbarco. Ma spiegano anche che stanno tutti bene, bambini compresi. I timori che le loro condizioni di salute peggiorassero, quindi, si sono dimostrati infondati.
Otto su 28 sono i Paesi che si sono mostrati disponibili all'accoglienza degli immigrati. Saranno ricollocati nei prossimi giorni, insieme a una parte degli altri 249 arrivati di recente a Malta. Tra loro un gruppo di persone del Bangladesh, che sarà rimpatriato.
Tra i Paesi che si faranno carico dei migranti anche l'Italia. Saranno la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Diaconia valdese a onorare l'impegno preso alcuni giorni fa, accogliendo le famiglie (10-15 persone) in strutture in Sicilia.
«È tutto pronto per l'accoglienza - spiegano fonti della Fcei, che da tempo collabora ai progetti di accoglienza e con le Ong -, abbiamo diverse strutture in grado di riceverli sia nel Nord Italia, in Piemonte, che a Scicli, in Sicilia, dove accogliamo famiglie e mamme con bambini. Andranno in strutture della Chiesa valdese e delle chiese evangeliche. Attendiamo di conoscerli, per ciascuno ci sarà un progetto personale».
La decisione arriva dopo il vertice dell'altra notte nel cui corso è stato raggiunto un accordo tra il ministro dell'Interno, Matteo Salvini e il premier Conte. Un accordo avvenuto in virtù del fatto che il capo del governo, in cambio dell'accoglienza, l'avrebbe spuntata con l'Unione europea sul tema delle ricollocazioni. Conte ha chiesto un incontro urgente al commissario europeo per i migranti, Dimitris Avramoupoulos, a cui chiederà la ricollocazione degli oltre 200 migranti che da mesi debbono partire per altri Paesi, tra cui Germania e Olanda.
Un punto che sta a cuore anche al vicepremier Salvini: «Non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l'Europa non rispetterà gli impegni presi (a parole) con l'Italia, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati. Il governo è compatto ha detto ancora - sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Aggiungo che ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini Italiani». Avramopoulos ha confermato che incontrerà Conte e Salvini.
Per ciò che concerne i ricollocamenti, «a quanto ci risulta, dei 220 promessi molti sono già stati effettuati - ha chiarito la portavoce della Commissione europea Natasha Bertaud - C'è un certo numero di casi pendenti, che vanno attribuiti a diversi motivi, compresa, in alcuni casi, l'irreperibilità del richiedente e, in un ristretto numero di casi, ragioni di sicurezza». Confermando che Avramopoulos «è pronto a incontrare il governo italiano per discutere di qualsiasi ulteriore passo possa essere fatto per fare progressi su questo fronte».
Ciò che resta da capire è che cosa
accadrà al prossimo «carico» da parte di una nave Ong nel Mediterraneo. Perché i porti italiani, nonostante l'accordo tra governo ed Europa, restano chiusi. Un braccio di ferro di cui ci sarà senz'altro ancora da parlare.
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