Dl migranti, stretta ai "profughi vacanzieri" e stop al patrocinio gratuito

Ultime limatura al dl immigrazione: dai permessi di soggiorno alle spese dello stato per i migranti. Ecco cosa cambia

Dl migranti, stretta ai "profughi vacanzieri" e stop al patrocinio gratuito

Cambia qualche punto, ma non nella sostanza, il decreto Sicurezza e Immigrazione che Salvini intende portare lunedì al voto del Consiglio dei ministri. I due dl, nati separati, verranno accorpati per ridurre il tempo della successiva discussione parlamentare. E ora si aspetta che non ci siano altri intoppi per il decreto principe della sua azione politica.

Se ne parla da giorni, ormai. Alcune delle novità contenute all’interno del decreto Immigrazione ilGiornale.it le aveva anticipate alcune settimane fa. I punti fondamentali riguardano: il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio; l'abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, sostituiti con permessi per meriti civili o per cure mediche; l’ampliamento dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato (violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale); la revoca della protezione umanitaria ai cosiddetti "profughi vacanzieri"; l’esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile.

"Sarà più difficile fare i furbetti per gli immigrati che arrivano in Italia", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ieri il leader della Lega aveva spiegato che il rinvio del Cdm di giovedì in cui sarebbero dovuti approdare i due drecreti era dovuto esclusivamente all’assenza già prevista di Conte e Di Maio. Il primo era a Salisburgo per il vertice Ue. L’altro invece in Cina.

In realtà, però, ci sono dei malumori nella base del M5S. Fonti del Viminale fanno sapere che "non c’è stato alcun cambiamento nella sostanza dei provvedimenti", ma solo modifiche di forma per rispondere pienamente ai requisiti di necessità e urgenza richiesti dalla legge per l’emanazione di un decreto. La Lega punta i piedi, ma dal M5S vogliono evitare che possano crearsi motivi di frizioni tra l'ala grillina "di sinistra" e il Carroccio. Il motivo? Una fetta di parlamentari, quelli che hanno già criticato la chiusura dei porti disposta da Salvini, non è detto che voglia ingoiare il rospo senza combattere.

Secondo quanto emerge in queste ore, nel dl Migranti sarebbe cambiato uno dei reati che produrrà la revoca dello status di rifugiato. Se prima la fattispecie indicata era quella di resistenza a pubblico ufficiale, ora servirà la violenza a pubblico ufficiale. Ma a finire sotto la lente di ingrandimento è anche un altro punto, ovvero la norma che consentirebbe l'espulsione anche di coloro che, già in possesso di cittadinanza, incorrono in reati gravi anche in presenza di una condanna in primo grado. Il M5S lascerà passare una legge così radicale?

"Noi votiamo ovviamente decreti che hanno quello che c’è nel contratto nel loro testo”, ha fatto sapere Di Maio da Pechino. Salvini è tentato di portare i due dl così come sono in Cdm, lasciando poi ai parlamentari spazio di manovra. “È stato migliorato il mio decreto Dignità in parlamento – sussurra intanto il leader del M5S - e allo stesso modo miglioreremo il decreto immigrazione in parlamento".

Una volta superato lo scoglio del Cdm, però, Salvini dovrà affrontare un nuovo scontro. Quello col Colle.

Secondo l'HuffingtonPost, infatti, il presidente della Repubblica potrebbe non firmare i decreti se il testo rimarrà quello fatto trapelare in queste ore (e, a quanto pare, arrivato al Quirinale nonostante il leghista abbia dato indicazione di non farlo).

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