Nino MateriMa sì, una bella perizia psichiatrica non si nega a nessuno. Figuriamoci a quello svalvolato di Gabriele Defilippi che con una mezza dozzina di falsi profili Facebook è andato man mano «accreditandosi» come uomo, donna, punk, emo, esperto di moda, psichiatra, consulente finanziario e mille altre cose. Truffatore trasformista: un po' Dylan Dog, un po' Zelig. Mix di nulla per frullare il niente, e tirar fuori un centrifugato di balle. Buone solo per raggirare donne ingenue come la professoressa Gloria Rosboch che, questa sua ingenuità, ha finito col pagarla con la vita. Non bastava a Gabriele e al suo degno compare, Roberto Obert, averle spillato 187 mila euro travolgendola di fandonie. No, i due amanti hanno deciso di completare l'opera: strangolandola e buttando il cadavere in un vasca di acqua putrida. Facendo il grande «salto qualitativo»: da imbroglioni ad assassini. Ora Defilippi e Obert si accusano a vicenda: «L'hai ammazzata tu», «No, tu». Vigliacchi fino alla fine. Intanto Gloria - la «dolce Glo» coma la chiamava Defilippi per farla falsamente sentire amata, bella e importante - è stata soppressa senza pietà. Il giovane verso il quale la Rosboch nutriva affetto e fiducia l'ha prima manipolata, poi ripulita del patrimonio di famiglia e infine abbandonata, perché lei - la dolce Glo» - cominciava ad essere troppo «insistente». E allora niente di meglio che sbarazzarsi completamente del «problema». Lo hanno fatto in tre, con ruoli e modalità ancora da accertare nei dettagli, ma è certo che i lati del triangolo diabolico hanno i nomi di Roberto Obert, Gabriele Defilippi e di sua madre Caterina Abbattista. Tutti e tre in carcere, con i rispettivi arresti (i primi due con l'accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere; la terza «solo» per concorso in omicidio) confermati ieri dal gip di Ivrea. «Ce lo aspettavamo dice il difensore di Defilippi e della Abbattista solo per la madre avevamo un minimo di speranza per la concessione dei domiciliari. Lei è innocente». E poi: «Gabriele è molto provato. Sicuramente la sua personalità sarà da analizzare, qualche problema ce l'ha, è emerso anche dai tanti profili Facebook che aveva. Ha una personalità molto disturbata, non so se chiederemo delle perizie psicologiche, certamente chiederemo delle verifiche». Un omicidio, quello di Gloria Rosboch, premeditato nei dettagli allo scopo di «zittire» le pretese di restituzione del denaro, 187mila euro, che le era stato sottratto con una «truffa sentimentale». Questa secondo gli inquirenti il movente dell'omicidio della professoressa di francese di Castellamonte (Torino) il cui cadavere è stato trovato venerdì scorso in una cisterna d'acqua tra Rivara e Pertusio. Ma che fine hanno fatto quei 187mila euro? È plausibile che siano stati nascosti in una cassetta di sicurezza di una filiale di banca a Forno Canavese. Ieri ne sarebbero stare verificate parecchie. Ma di quei soldi neppure l'ombra.
Il sospetto è che una parte cospicua del malloppo sia stata usata dalla famiglia Defilippi-Abbattista subito dopo la scomparsa della professoressa (il 13 gennaio, stesso giorno in cui la docente fu ammazzata) per una serie di investimenti: l'acquisto di due auto e l'estinzione di un immobiliare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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