E a Roma inventano il veglione a scrocco

Alla festa del Comune gli artisti dovranno esibirsi gratis. Solo dopo le 3.30

E a Roma inventano il veglione a scrocco

Roma - Nottambulo, sciatto e soprattutto un po' straccione. Il capodanno nella Roma targata Cinque stelle non ha pace, dopo l'addio al concertone che tradizionalmente segnava la notte capitolina tra 31 dicembre e 1 gennaio. Sfumato l'evento al Circo Massimo Con Max Gazzè, alla giunta è rimasto il mano il programmino del giorno dopo, di fatto una festa del primo gennaio più che una celebrazione del capodanno. L'unica è stata provare a spostare il focus dell'evento, che comincia nel cuore della notte, alle 3.30, quando spumante, cotechino e lenticchie sono già in digestione e a spasso per le vie (e i lungotevere) di Roma ci sono rimasti solo gli irriducibili del capodanno, quelli che all'alba non rinuncerebbero nemmeno se ci fosse il coprifuoco.

Nulla di organizzato prima di mezzanotte, nulla per ore nemmeno dopo. La prima incognita, dunque, è sulla consistenza numerica del pubblico, a cui è stata sottratta la cerimonia collettiva della mezzanotte in piazza (con tanto di proibizione dei fuochi d'artificio per maggiore sobrietà) per proporre musica elettronica e dj-set dalle 3.30 all'alba. I nomi su cui il programma punta sono gente di teatro - Ascanio Celestini, Massimo Popolizio e Lucrezia Lante della Rovere -, e tutti la notte di Capodanno la festeggeranno per conto loro, visto che sono in cartellone per il pomeriggio-sera del primo gennaio. Insomma, si maschera una festa per l'altra, e il messaggio sottotraccia è che è meglio prendere quello che passa il convento, perché è tutto frutto dell'emergenza - quando non dell'improvvisazione - amministrativa.

Il segno è nell'«invito» lanciato nelle ultime ore dal Campidoglio. Che pubblicizzando il magrissimo cartellone (che parla di 500 artisti, ma gli eventi sono pochi e sostanzialmente tutti «offerti» da istituzioni culturali cittadine) ricorda la presenza di «tre spazi per chi voglia contribuire alla festa della città per esibirsi, a disposizione di artisti di strada e gruppi amatoriali».

L'ultima speranza è il fai da te dei romani, «volontari» o artisti di strada, che da tempo si lamentano dei vincoli imposti dal regolamento comunale. Ovviamente tutto gratis. Proibito per i volonterosi volontari anche «raccogliere offerte», specifica il «bandino», che riporta pure una data sbagliata (28 dicembre 2017, appena un anno di troppo), lasciando la sensazione di qualcosa fatto in fretta e furia, oltre che male. Il web non ha perso tempo e, tra sfottò e insulti, ha lamentato il declino del capodanno romano.

E l'assessore alla cultura, neo-vice della Raggi, Luca Bergamo, affida a Facebook il ritocco del comunicato sugli artisti di strada, spiegando che quelli selezionati (come? E soprattutto quando, se le domande vanno presentate a due giorni appena dall'evento?) potranno esibirsi ovunque sul Lungotevere, e aggiungendo che, a differenza di «scuole e amatori», potranno anche raccogliere le offerte «a cappello». Sempre, ovviamente, che ci sia un pubblico.

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