E il "sacro blog" benedice lo spinello libero

Anche il garante del M5s sponsorizza la proposta. La Lega punta al ministero della Grillo

E il "sacro blog" benedice lo spinello libero

Roma «Trovate qualche motivo per non legalizzare la marijuana?», Beppepe Grillo rilancia sui social la proposta del senatore M5s Matteo Mantero. Il grillino mercoledì aveva annunciato di aver depositato a Palazzo Madama un disegno di legge in materia di «legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati». Proposta che non arriva inaspettata visto che all'inizio dell'autunno aveva destato scalpore la presa di posizione pubblica del ministro della Salute, Giulia Grillo che si era detta «favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere» pur ricordando che il tema non «è contenuto nel contratto di governo».

Il ministro però aveva anche aggiunto che avrebbe sostenuto una eventuale proposta di legge in questo senso già presentata anche nella precedente legislatura. Il ddl di Mantero si propone consentire la coltivazione della cannabis, in forma individuale (fino a 3 piante) o associata (fino a 30 persone e dopo comunicazione alla Prefettura). Si prevede la legalizzazione della detenzione della cannabis (15 grammi in casa e 5 grammi fuori). La proposta ovviamente registra il plauso dei Radicali italiani e dell'Associazione Coscioni ma non avrà mai il via libera della Lega e contro la quale si è ripetutamente espresso in passato l'attuale ministro della Famiglia del Carroccio, Lorenzo Fontana.

E ieri il ministro Grillo avrebbe dovuto rispondere in commissione Affari sociali della Camera alle interrogazioni presentate da Forza Italia e Pd sulla questione della schedatura degli ex membri del Consiglio superiore di Sanità. Prima rimossi dalla Grillo che poi aveva chiesto informazioni sul loro passato politico alla capogruppo M5s in commissione Celeste D'Arrando. Al posto del ministro ha risposto il sottosegretario alla Salute,il leghista Luca Coletto, che ha liquidato l'azione di schedatura parlando di una «campagna di disinformazione ai danni del ministro della Salute». Ma né lui né il ministro hanno negato che siano state chieste informazioni sull'orientamento politico di quegli scienziati.

Forse ignari del fatto che si tratta di una procedura incostituzionale che avrebbe messo in imbarazzo il vicepremier grillino, Luigi Di Maio. Non solo. L'assenza della Grillo da Roma, più di un mese, comincia a farsi notare e c'è chi punta su un possibile cambio della guida del ministero a favore della Lega.

FA

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