Roma - La Ditta si aggrappa a Roberto Saviano per sopravvivere alla rottamazione renziana. D'Alema e Bersani corteggiano il romanziere anticamorra per consegnargli le chiavi del futuro partito della sinistra unita. Una mossa, quasi disperata, per non sparire dai radar della politica italiana.
La proposta di legge elettorale che si avvia al naufragio in Parlamento, dopo la retromarcia del M5s, fissa lo sbarramento al 5% per sbarcare a Montecitorio: un missione praticamente impossibile per i reduci dell'ex Pci. Un ostacolo che spinge gli ex Pd a puntare sullo scrittore campano.
Tra D'Alema, Bersani e Saviano non è amore prima vista: a suggerire il nome del celebre professionista dell'antimafia ai nuovi padri fondatori del partito della sinistra unita è stato un sondaggio realizzato da Ipr Marketing e commissionato da Il Fatto Quotidiano: la rilevazione fissa al 16% il bacino di potenziali elettori di un listone guidato da Saviano che comprenda Mdp-Articolo uno, Campo Progressista e Sinistra Italiana, che divisi non supererebbero l'eventuale sbarramento del 5%. Lo scrittore sbaraglia tutti gli avversari e potenziali leader della sinistra.
L'autore di Gomorra raccoglie il 72% del gradimento degli elettori di sinistra (il 60% degli italiani), meglio di Stefano Rodotà (58%) e Pier Luigi Bersani (42%). Dietro, altri leader della sinistra dura e pura come Giuliano Pisapia (39%), Maurizio Landini (37%), Laura Boldrini (35%), Susanna Camusso (35%), Massimo D'Alema (33%), Nichi Vendola (32%), Roberto Speranza(31%). Ancora più giù Nicola Fratoianni (28%) e, ultimissimo, Pippo Civati che raccoglie solo un 22%.
A spingere Saviano nella battaglia politica ci avevano già provato, senza successo, Walter Veltroni che nel 2008 gli offrì un seggio nelle liste del Pd e Fausto Bertinotti che lo voleva a capo di Rifondazione comunista. Saviano ha sempre rifiutato l'offerta. Anche perché lo scrittore di Gomorra preferisce i monologhi mentre in politica è più difficile sottrarsi al confronto.
Il no alle avances di Bersani e D'Alema è arrivato anche questa volta. «Tra tutte le imprese che mi hanno attribuito, quella di unire la Sinistra italiana mi sembra davvero la più impossibile... Sinistra unita è di per sé un ossimoro. Scherzo... (ma nemmeno tanto)», scrive su Facebook Saviano. «Ringrazio però di cuore - aggiunge - chi ha espresso apprezzamento per il mio percorso, perché di questo si tratta, di fiducia verso idee, impegno e parole.
E per non tradire questa fiducia, continuerò a fare il mio lavoro: lo scrittore». A rottamare la leadership di Saviano sono stati anche gli sviluppi sulla legge elettorale. Senza lo sbarramento al 5% non c'è più la necessità di una lista unica: Bersani e Pisapia potranno tenersi i propri partitini.
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