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Ecco cosa c'è nel Decreto sicurezza

Entro la settimana la Camera convertirà in legge il provvedimento fortemente voluto dalla Lega

Ecco cosa c'è nel Decreto sicurezza

Il decreto sicurezza è a un passo dal diventare legge. Martedì 27 novembre la Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul testo del decreto. Ora l'Aula sta esaminando gli ordini del giorno, in tutto 146, che sono stati presentati dai parlamentari. Sono stati in particolare i partiti di opposizione, e soprattutto il Pd, a firmare gli ordini del giorno per allungare i tempi della discussione parlamentare. Il tempo per convertire il decreto in legge, infatti scade il 3 dicembre. Ma entro la settimana, e probabilmente già nella giornata di venerdì 29 novembre, si arriverà al voto definitivo sul testo che dovrebbe essere approvato senza problemi dalla maggioranza.

Il decreto sicurezza tratta in particolare di tre tematiche: 1.Immigrazione; 2.Sicurezza pubblica; 3.Organizzazione del ministero dell'Interno e dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.

Ecco i punti principali del decreto:

Immigrazione/1 - Stop protezione umanitara, introdotti nuovi permessi

Il decreto sicurezza cancella la protezione umanitaria, che aveva durata di due anni e consentiva l'accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all'assistenza sociale e all'edilizia residenziale. La protezione umanitaria era una delle tre forme di asilo che potevano essere accordate in Italia a persone migranti. Le altre due forme, riconosciute dai trattati internazionali e che restano in vigore, sono lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria. Lo status di rifugiato è riconosciuto al migrante che nel paese di origine "rischia persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche". La protuzione sussidiaria, invece, viene accordata a chi in patria corre il pericolo di "subire un danno grave" per le condizioni di violenza diffusa, ad esempio perché nel Paese è in atto una guerra.
La protezione umanitaria veniva concessa a quanti, pur non rientrando né nelle condizioni dei rifugiati e nemmeno in quelle della protezione sussidiaria, non potevano essere allontanati dall'Italia perché ritenuti "in condizioni di oggettive e gravi situazioni personali". Con l'abolizione della protezione umanitaria viene meno la forma di asilo che veniva accordata nella maggioranza dei casi. Il decreto sicurezza introduce invece alcune nuove forme di permesso, che riguardano alcune situazioni prima riconosciute all'interno della protezione umanitaria. Questi permessi, di duriata variabile, sono: "protezione speciale" (un anno), "per calamità naturale nel Paese di origine" (sei mesi), "per condizioni di salute gravi" (un anno), "per atti di particolare valore civile" e "per casi speciali" (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo).

Immigrazione/2 - Le altre norme

Viene raddoppiato il periodo in cui gli stranieri possono essere trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio: da 90 a 180 giorni. I fondi previsti per programmi di rimpatrio volontario assistito vengono spostati sul Fondo rimpatri del Viminale: 500 mila euro per il 2018, un milione e mezzo per il 2019, un milione e e mezzo per il 2020. Può scattare la revoca della protezione internazionale se il migrante è condannato in via definitiva anche per i reati di violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione, oltre che per reati di "particolare allarme sociale" tra cui la mutilazione dei genitali femminili, la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni personali gravi, le lesioni gravi a pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, il furto aggravato dal porto di armi o narcotici. Per accelerare le procedure d'esame delle domande di protezione internazionale, i Questori potranno comunicare alle Commissioni territoriali che esaminano le domande di asilo se un migrante sia indagato o sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati riconosciuti di particolare gravità: l'eventuale ricorso non sospenderà l'efficacia del diniego. Infine: viene ridisegnato il sistema Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (gestito con i Comuni): vi avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati. E la revoca della cittadinanza italiana scatta anche per i colpevoli di reati con finalità di terrorismo o eversione dell'ordinamento costituzionale.

Sicurezza

Il braccialetto elettronico per controllare l'allontanamento dalla casa familiare viene esteso anche ai reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori (stalking). Per limitare il rischio di attentati con furgoni, i gestori delle attività di autonoleggio dovranno comunicare in anticipo alla polizia i dati identificativi dei clienti. Il taser, la pistola elettrica, è assegnata in via sperimentale anche alle Polizie locali di comuni con più di 100 mila abitanti. Viene incrementata la contribuzione delle società di calcio per l'ordine pubblico durante le partite. Il "Daspo" (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) viene esteso agli indiziati per terrorismo e altri reati contro lo Stato e l'ordine pubblico, e sarà applicabile anche in aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli, oltre che negli ospedali e nei presidi sanitari. Infine viene reintrodotto il reato di blocco stradale, mentre "l'invasione di terreni o edifici" viene punita con la reclusione fino a 2 anni, raddoppiati a 4 se commessa da cinque o più persone.

Ministero dell'Interno e Agenzia beni confiscati

Vengono incrementate (di 5 milioni di euro) le risorse per le Commissioni incaricate di gestire gli enti sciolti per mafia (articolo 29) e viene rivista l'organizzazione dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I beni sequestrati ai mafiosi potranno essere venduti anche ai privati. Per i Vigili del fuoco sono previsti aumenti per un totale di 5,9 milioni per il 2019 e 5 milioni a decorrere dal 2020.

Sarà istituito presso il ministero dell'Economia un Fondo per i provvedimenti normativi di riordino dei ruoli del personale delle forze di polizia e forze armate.

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