"Ecco la nostra flat tax". La rivoluzione fiscale sarà l'asso di Berlusconi

Il Cavaliere: «Anche chi mi attacca ha capito che siamo gli unici a poter fermare il M5s»

"Ecco la nostra flat tax". La rivoluzione fiscale sarà l'asso di Berlusconi

Un'imposta semplice che rende meno conveniente l'elusione e l'evasione. Silvio Berlusconi sintetizza così la «flat tax», il vero asso che intende calare sul tavolo elettorale. Una proposta inizialmente introdotta come una sorta di cifra identitaria di un partito che si è sempre caratterizzato per la sua lotta contro la dittatura fiscale, ma che di settimana in settimana sta diventando nella mente del Cavaliere un caposaldo da percorrere per dare una vera scossa all'economia italiana. «Vogliamo la flat tax. L'aliquota sarà più bassa delle attuali, ma la sua semplicità aumenterà il gettito per l'erario. La nostra riforma del fisco si baserà sull'imposta piatta, adottata con molto successo in diversi paesi. È un'imposta con una aliquota uguale per tutti, famiglie e imprese, sensibilmente più bassa di quelle attuali».

Berlusconi nell'intervista rilasciata all'agenzia Newsmediaset e trasmessa sui tg del gruppo, ci tiene a spiegare in termini semplici la sua rivoluzione fiscale e a piantare questo «chiodo» del suo programma. Sul piano politico la sua offensiva continua a concentrarsi sulle nefaste conseguenze di una eventuale vittoria dei cinquestelle. «Gli italiani si stanno rendendo conto sempre di più che noi siamo l'unica alternativa ai cinquestelle. Una vittoria di Grillo sarebbe una catastrofe. L'Italia è a un bivio: la nostra rivoluzione liberale o la vittoria del ribellismo giustizialista e pauperista di Grillo e i suoi». E sui nuovi attacchi piovuti a mezzo stampa il presidente di Forza Italia dà una lettura che si ricollega proprio al pericolo grillino. «Attacchi contro di me sono inevitabili, attesi. Si avvicinano le elezioni e forse qualche giornale vuole approfittarne per rilanciare le vendite. Queste azioni contro di me forse sono le uniche che fanno aumentare le loro copie. E poi hanno capito che noi siamo gli unici in grado di fermare i loro amici grillini».

Berlusconi si dice convinto che le differenze dentro il centrodestra siano soltanto «esterne, di linguaggio, di stile. Questo è naturale, ma non c'è un tema importante sul quale il centrodestra abbia opinioni differenti al proprio interno. E d'altronde vince solo se è unito. Forza Italia sarà come sempre la forza trainante della coalizione». Il Cavaliere torna anche a spiegare la proposta di candidatura di Leonardo Gallitelli. «Se vogliamo che i nostri programmi siano credibili dobbiamo affidarne la realizzazione non a politici di professione ma a chi ha dimostrato nella sua professione di saper ottenere risultati concreti. L'altro giorno ho citato solo a titolo di esempio il generale Gallitelli, come prima avevo fatto con Draghi e Marchionne, personalità note, autorevoli, stimate e apprezzate da tutti. E noi stiamo contattando persone di questo livello che siano disponibili per scendere in campo per questo Paese».

Forza Italia, intanto, continua a lavorare sul rilancio organizzativo, con l'obiettivo di riallacciare i fili del rapporto con la sua base. Tanto più che, come spiega Paolo Romani, la legge elettorale «ci impone di candidare persone conosciute sul territorio.

Non sarà più il tempo di paracadutati e persone che vengono da fuori e che non sono conosciute». Si attende anche la stretta finale per il candidato del centrodestra nel Lazio, una scelta che, secondo indiscrezioni, potrebbe arrivare entro la fine della settimana.

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