Avviata ufficialmente la XVIII legislatura ed eletti i nuovi presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, ora la partita si sposta sulla formazione del governo. Il primo passaggio ufficiale sono le dimissioni del presidente del Consiglio: il governo resterà in carica solo per gli affari correnti e finché non vedrà la luce il nuovo esecutivo. Queste le tappe istituzionali e da prassi ormai consolidata.
DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
A poche ore dall'elezione dei due nuovi presidenti delle Camere, il premier Paolo Gentiloni si è recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni nella mani del Capo dello Stato. Quindi, come da prassi, Gentiloni si è recato dai presidenti di Camera e Senato per informarli.
COSTITUZIONE GRUPPI PARLAMENTARI
Entro lunedì 26 marzo i deputati devono comunicare al segretario generale di Montecitorio a quale gruppo parlamentare appartengono.
ELEZIONE DEI CAPIGRUPPO
Alle 15,30 e alle 16 di martedì 27 marzo si riuniranno i gruppi parlamentari di Camera e Senato per eleggere i rispettivi presidenti, vicepresidenti e comitati direttivi.
SECONDA SEDUTA DELLE NUOVE CAMERE
L'Aula del Senato si riunirà per la seconda seduta (la prima seduta è iniziata il 23 marzo e si considera unica fino all'elezione dei nuovi Presidenti, anche se dovessero servire più giorni) mercoledì 28 marzo alle ore 15 per procedere all'elezione dell'Ufficio di presidenza di palazzo Madama, composto da quattro vice presidenti, tre Questori e otto segretari. La prima riunione della Conferenza dei capigruppo del Senato è convocata sempre per mercoledì 28 marzo alle 11. La seconda seduta dell'Aula della Camera è invece convocata per giovedì 29 marzo alle 11. Anche in questo caso si procederà all'elezione dell'Ufficio di presidenza.
CONSULTAZIONI
Una volta eletti i presidenti delle due Camere e costituiti i gruppi con l'elezione dei capigruppo, il presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni. Quindi, in teoria, già da mercoledì 28 marzo Sergio Mattarella potrà iniziare gli incontri al Quirinale. Le consultazioni non sono normate dalla Costituzione, ma sono una prassi. Solitamente si comincia con i presidenti delle Camere e con gli ex presidenti della Repubblica, in questo caso sarà quindi consultato Giorgio Napolitano. Poi saliranno al Quirinale i rappresentanti dei gruppi parlamentari, che potranno decidere di avere in delegazione anche il leader del partito. A volte si comincia con il gruppo più grande, altre con quello più piccolo. Le consultazioni durano un minimo di due giorni, solitamente. Se alla fine del primo giro di consultazioni non si arriva all'individuazione di una maggioranza, si può procedere ad altri giri di consultazioni o, come in passato, all'indicazione di un 'esploratorè - che potrebbe essere anche uno dei presidenti del Parlamento appena eletti, poichè espressione di una maggioranza numerica - che compirà i suoi sondaggi tra i partiti per verificare se è possibile indicare una maggioranza che sostenga un governo. Se e quando si troverà una maggioranza, essa esprimerà anche un candidato premier.
PRESIDENTE REPUBBLICA AFFIDA INCARICO O PREINCARICO
Il presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convocherà la personalità indicata dalle forze politiche come in grado di coagulare i voti necessari per ottenere la fiducia, e gli conferirà l'incarico, che potrà essere pieno o con alcune condizioni (in quel caso si
parla di preincarico). L'incaricato può accettare subito o accettare l'incarico con riserva, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e solo dopo tale confronto sciogliere la riserva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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