Cronaca locale

Enti "spreconi" per 66 miliardi: virtuosa la Lombardia

Enti "spreconi" per 66 miliardi: virtuosa la Lombardia

Roma - Meridione e regioni a statuto speciale, oltre al «nuovo e confuso federalismo differenziato» alla base dei 66 miliardi di sprechi nella spesa pubblica. Un fardello attestato da Confcommercio che per il quarto anno presenta il dossier sulla spesa pubblica locale rapportata alla qualità e alla quantità dei servizi erogati. L'analisi - che si riferisce al 2016 - in sostanza dice che l'Italia delle regioni ideali avrebbe i servizi del Trentino Alto Adige ai prezzi della Lombardia (che per i suoi servizi spende 2,528 miliardi l'anno). Emerge inoltre che, per avere lo standard dei servizi ai prezzi della Lombardia, la spesa pubblica sarebbe di 107 miliardi invece degli effettivi 174. Si risparmierebbero in spesa locale 66 miliardi.

In dettaglio. Gli eccessi di spesa provengono dalle regioni meridionali (39,1 miliardi, il 58% degli sprechi) e dalle regioni a Statuto Speciale, perché in questi settori l'eccesso di spesa vale il 32% del totale (21 miliardi su 68).

Quanto alla spesa pubblica emerge che la Val D'Aosta spende per abitante 6.400 euro, il 12% in più del Trentino Alto Adige e oltre 2 volte e mezzo la Puglia, Campania e Lombardia. Tra le prime 7 regioni per spesa pubblica pro capite sono presenti le 5 regioni a statuto speciale. Tra le 5 regioni che spendono meno per abitante, 4 sono regioni grandi (con circa 5 milioni di abitanti). Attorno a una spesa locale di 2.868 euro in media per cittadino, il Nordovest è sotto i 2.700 euro, il Nordest a 3.078, il Sud a 2.969. Poi c'è la questione delle clausole Iva e l'effetto su Pil e consumi. In caso di neutralizzazione delle clausole, nel 2020 il Pil si attesterebbe allo 0,3%, mentre se aumentasse l'Iva scenderebbe a -0,2% col rischio di recessione. Quanto ai consumi, lo scarto passerebbe dallo 0,3% senza aumento al -0,5% in caso di aumento con stangata da 375 euro pro capite. Per il presidente di Confcommercio, Claudio Sangalli (nella foto), la rimodulazione dell'Iva con finalità ridistributive non avrà effetti significativi. «Meglio rimettere in moto la crescita.

Conto sul governo che ha detto che non aumenterà l'Iva».

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