Entra in 4 chiese e le devasta: arrestato ghanese

Paura tra i fedeli. L'immigrato ha fatto a pezzi statue sacre: «Queste immagini non vanno bene»

Entra in 4 chiese e le devasta: arrestato ghanese

Quasi due metri d'altezza, cappello con visiera in testa, felpa con il numero 81. Poteva sembrare un giocatore di baseball in trasferta il ghanese arrestato ieri dalla polizia, invece era l'incubo di parroci e fedeli. In poche ore l'africano ha devastato quattro chiese del centro storico di Roma e il tour di danneggiamenti si è concluso solo dopo l'intervento delle «volanti». L'arresto è stato possibile grazie alle testimonianze di decine di malcapitati che si sono trovati ad assistere impotenti al devastante spettacolo.

Il primo blitz dello straniero, che ha precedenti ma è in Italia con regolare permesso, venerdì sera nella chiesa di San Martino ai Monti. Alle 19.30 il parroco ha chiamato la sala operativa della Questura denunciando che un uomo aveva rotto una statua e poi era fuggito. Un'altra segnalazione, poco dopo, da parte del sacerdote della Basilica di Santa Prassede, nei pressi di Santa Maria Maggiore, dove in quel momento c'erano una quindicina di persone in attesa di un concerto. «Quell'uomo di colore è arrivato all'improvviso - ha spiegato padre Pedro Savelli -. Ha danneggiato la statua di Santa Prassede e una miniatura di Sant'Antonio, rovesciando a terra candelabri e teche. Urlava frasi sconnesse e ci accusava di non aver rispettato le immagini sacre. Poi si è diretto verso l'altare per prendere il crocifisso e farlo a pezzi. Ma gliel'ho impedito. I presenti hanno urlato e lui è fuggito». Nella chiesa ci sono stati attimi di panico perché qualcuno ha creduto di trovarsi davanti un drogato e in molti hanno pensato a un terrorista dell'Isis.

La notte non è servita a far rinsavirere l'africano. Ieri mattina intorno alle 10 il ghanese ha preso di mira la chiesa di San Vitale, in via Nazionale, abbattendo tre statue e un candelabro. E mentre pattuglie dei commissariati di zona e del reparto Volanti passavano al setaccio le strade del centro dandogli la caccia, lui entrava a San Giovanni dè Fiorentini, in via Giulia. «È andato dritto alle statue, buttandole giù una ad una, senza soffermarsi su altri oggetti - ha spiegato il curatore della basilica Simone Ferrari -. Il suo obiettivo era danneggiare le statue, colpire la riproduzione della Sacra famiglia. Probabilmente, dietro questi atti vandalici c'è un movente religioso. Non era affatto pazzo, ma lucido e puntuale nel suo disegno». Sotto i suoi colpi sono cadute una Madonna con Bambino, il San Giuseppe con Bambino dell'800, e il San Giovanni Battista, scultura lignea di inizio '700. Il ghanese poco dopo è stato fermato mentre a via di Ripetta. Diversi testimoni l'hanno riconosciuto, anche per via della maglietta, ed è stato sottoposto a fermo per vilipendio alle istituzioni religiose con l'aggravante dell'odio religioso.

Sarà interrogatodomani, invece, Isaac Jaw Tabiri, anche lui ghanese, che due

giorni fa, armato di coltello e con una pistola sottratta ad un militare, ha minacciato i carabinieri in provincia di Chieti, rimanendo ferito a una gamba da due proiettili. Ferito lievemente anche il comandante dei vigili.

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