Indossava un'uniforme e un casco a coprire la testa ed era armato fino a denti: imbracciava due fucili e aveva con sé anche una pistola. È entrato così in assetto di guerra in una moschea in Norvegia ed ha cominciato a sparare. Ad evitare l'ennesima strage di questa estate di sangue uno dei fedeli presenti, un uomo di 70 anni che è riuscito a bloccare l'attentatore ed ha evitato così che riuscisse ad uccidere. Sembra confermato infatti che soltanto una persona è rimasta ferita.
L'attacco ha preso di mira il centro islamico Al-Noor di Baerum, a circa 20 km da Oslo. La polizia intervenuta appena dato l'allarme ha descritto il sicario come un «giovane uomo dalla pelle bianca», ma ha aggiunto che non avevano ulteriori informazioni sulla sua identità.
Il responsabile della moschea, Irfan Mushtaq ha poi descritto i momenti concitati dell'attentato. «Uno dei nostri membri è stato colpito da un uomo bianco con casco e uniforme» ha riferito al giornale Budstikka.
Poi in un'intervista televisiva ha aggiunto altri dettagli, raccontando che l'uomo aveva diverse armi ed è anche riuscito a descrivere il suo aspetto. «Un uomo all'apparenza norvegese con due fucili e delle pistole è entrato nella moschea. Ha cominciato a sparare intorno a sé», ha detto.
Si moltiplicano dunque gli attacchi che vedono protagonisti nazionalisti e suprematisti bianchi. Gli ultimi due negli Stati Uniti ma di recente anche in Nuova Zelanda, dove a Christchurch nel marzo scorso 51 musulmani sono stati uccisi nell'attacco a due moschee.
Il killer di Christchurch aveva dichiarato di essersi ispirato alle idee di estrema destra del norvegese del norvegese Anders Behring Breivik, responsabile della strage di Oslo e Utoya di luglio del 2011, in cui uccise 77 persone molte delle quali adolescenti.
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