Erasmus, studente molisano muore accoltellato a Parigi

Ciro Ciocca, originario di Riccia (Campobasso), è stato aggredito: volevano rubargli il cellulare e il palmare

Simone Di Meo

È morto dopo quattro giorni di agonia. Accoltellato durante la rapina del cellulare e del tablet a Parigi, non in una sperduta periferia del terzo mondo. La vittima è un giovane italiano, Ciro Ciocca, studente universitario del Molise che si era trasferito nella capitale francese per proseguire, col progetto Erasmus, il suo percorso accademico.

Il ragazzo, originario della città di Riccia, in provincia di Campobasso, che ieri subito dopo la diffusione della notizia si è stretta attorno alla famiglia in un composto e silenzioso dolore, era stato ferito la scorsa settimana ed era stato ricoverato in condizioni critiche in una struttura in città. Ma, almeno stando alla prima ricostruzione dei fatti, non in pericolo di vita. Nelle ultime ore, invece, il cuore ha ceduto ed è spirato.

Il papà del ragazzo ha preso il primo volo per Parigi dove incontrerà l'autorità giudiziaria e l'ambasciatore italiano Giandomenico Magliano per organizzare il trasferimento della salma in patria e per offrire la propria collaborazione alle indagini. Per ora, non ci sono sospettati né ricostruzioni alternative a quella dell'aggressione a scopo di rapina. Il povero studente è stato affrontato da un delinquente, pugnale alla mano, e non ha avuto possibilità di scampo. Pare quasi certo che il movente sia il furto dell'attrezzatura informatica che l'universitario aveva con sé e che non sarebbe stata ritrovata.

È probabile che nelle prossime ore la polizia d'Oltralpe acquisisca la cartella clinica di Ciocca anche per indagare sul repentino peggioramento del suo stato. Pare, infatti, che fino all'altro ieri nessuno dei medici dell'ospedale, dov'era stato trasportato e operato nell'immediatezza dei fatti, fosse scettico sulle sue possibilità di recupero. Certo, non sarebbe stato un decorso facile ma il decesso era una eventualità remota o addirittura non presa proprio in considerazione.

Fino alle prime luci di ieri mattina, quando l'aggravarsi delle condizioni ha costretto i medici a tentare le ultime, disperate manovre salvavita purtroppo infruttuose.

Sul suo profilo Facebook, il fratello ha avuto solo la forza di scrivere che «a lui non doveva proprio capitare». I funerali si terranno, con tutta probabilità, nel fine settimana a Riccia.

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