Gli esodati scrivono a Renzi: "Non siamo il tuo bancomat!"

La lettera d'accusa verso il premier: "Usi i nostri fondi per i tuoi scopi, ben diversi dalle promesse iniziali"

Matteo Renzi, Presidente del Consiglio
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio

Il Fondo Esodati? Utilizzato dal Governo come un bancomat. E' la denuncia degli oltre 24mila disoccupati esclusi dalla settima salvaguardia contenuta nella Legge di Stabilità che, attraverso una lettera scritta dalla Rete dei Comitati degli Esodati e indirizzata direttamente a Matteo Renzi, accusano il premier di aver dirottato altrove i soldi in realtà destinati alle vittime della Legge Fornero, considerate alla stregua di "fantasmi in carne e ossa".

"Le risorse del fondo istituto con la legge 228/2012 sono state distratte per il finanziamento della no tax area, per interventi infrastrutturali per il Giubileo, per interventi sulle aree ex Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle norme che regolano la cosiddetta Opzione Donna", si legge nella missiva inviata al Presidente del Consiglio l'11 marzo scorso. Un'accusa forte e incontrovertibile, perché "i fatti non sono opinabili, sono elementi oggettivi". Diversi i tentativi andati a vuoto da parte dei comitati per convincere il primo ministro a sedersi a un tavolo e risolvere una situazione inaccettabile, che nega a queste migliaia e migliaia di posizioni attestate dall'Inps il sacrosanto diritto alla pensione. "Il Suo Governo è in carica da due anni e in questi 24 mesi ha ricevuto da parte nostra svariati appelli per un incontro che possa favorire la soluzione complessiva della scandalosa questione dei cosiddetti esodati, ma ogni nostra richiesta non ha fino a ora ottenuto alcun riscontro. Anche la possibilità che era stata formulata da alcuni componenti della segreteria del Pd nell'incontro al Nazzareno con una rappresentanza della Rete dei Comitati il 19 febbraio 2014, secondo la quale si ipotizzava di poter risolvere strutturalmente la questione esodati con parte delle risorse finanziarie recuperate dal rientro dei capitali dall'estero, non ha poi avuto seguito".

In particolare il Comitato ricorda un episodio che vede protagonista Renzi e che lo incastra davanti a milioni di italiani: "Nel corso della Sua intervista alla trasmissione Che tempo che fa dello scorso autunno Lei dichiarò che per gli esodati (i 49.500 ex lavoratori certificati dal Ministero del Lavoro al Parlamento) si sarebbe provveduto a risolvere il dramma con la settima salvaguardia nella Legge di Stabilità, ma a oggi, di quei 49.500, oltre 24mila esodati restano esclusi da ogni possibilità di deroga. Si rende pertanto indispensabile un urgente ottavo provvedimento di salvaguardia che porti a giustizia tutti gli esclusi. Con una specifica norma di legge si è istituito e finanziato (anche con le risorse non utilizzate delle 6 precedenti norme di deroga) il Fondo Esodati, le cui somme avrebbero dovuto essere usate esclusivamente per nuovi provvedimenti a favore degli esodati. I fatti che abbiamo voluto mettere sotto i riflettori sono gravi perché non solo provano che gli impegni non sono stati rispettati, ma pure perché sono l'evidenza inconfutabile che non si è rispettato quanto previsto da una norma inserita in una legge dello Stato, quale è il comma 235 della L.228/2012".

Il Comitato, dunque, chiede "la restituzione immediata delle economie del Fondo Esodati

usate per scopi ben diversi dalle salvaguardie, pertanto, in maniera incontestabile, non legittimamente utilizzate secondo la legge". Caro Matteo, c'è posta per te. Apri la busta, prima che sia troppo tardi.

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