Esodo anti stretta: partono in 3 milioni

Weekend a rischio. Il Viminale: controlli con 70mila uomini. In auto si salirà solo in due

Esodo anti stretta: partono in 3 milioni

Saranno almeno 3 milioni gli italiani che in questo weekend prima di Natale si sposteranno per raggiungere altre regioni e trascorrere le festività in famiglia o nelle seconde case. Anche se un bilancio definitivo si potrà avere solo a inizio settimana prossima, quando è possibile che si registri un numero molto più alto di persone che hanno deciso di muoversi. Le chiusure disposte dal Dpcm a partire da lunedì, infatti, già da ieri hanno incentivato la gente a partire per anticipare i giorni di blocco. Fino a domenica, insomma, ci sarà da aspettarsi un vero e proprio esodo, con almeno 15mila agenti schierati, su input dei prefetti, lungo le principali strade italiane. Restano in campo le 70mila unità addette alle verifiche anti assembramenti nelle città della Penisola, cui si aggiungeranno anche i militari dell'operazione Strade sicure dell'Esercito. Intanto, ieri il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto al Viminale il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui hanno partecipato i vertici delle Forze di polizia e degli organismi di informazione di sicurezza, il Sottocapo di Stato maggiore della Difesa e il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria.

Nel corso del Comitato sono state esaminate le misure da adottare nelle prossime festività per garantire la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica. È stato previsto il rafforzamento della attività di controllo del territorio, anche in funzione di contrasto dei reati di strada, suscettibili di incremento in ragione della maggiore circolazione di persone e delle merci». Per la prevenzione dal rischio contagio, attività di controllo mirate «interesseranno i locali pubblici e di intrattenimento, nonché le aree abitualmente ritrovo di giovani. In vista dell'intensificazione degli spostamenti, legata all'entrata in vigore, dal prossimo 21 dicembre, di ulteriori misure restrittive della mobilità del territorio nazionale, saranno poi pianificati specifici servizi sulla rete viaria stradale ed autostradale e, per evitare assembramenti, nelle stazioni ferroviarie, portuali e aeroportuali, nonché presso i terminal di trasporto pubblico». Saranno almeno 90mila le persone che nel weekend si sposteranno a bordo delle Frecce di Trenitalia, che viaggiano al 30 per cento. Sono infatti 90 al giorno i mezzi dell'alta velocità che possono trasportare, in regime di sicurezza, la metà dei passeggeri, ovvero dalle 250 alle 300 persone a treno. Per quanto riguarda le città, è stato indicato ai prefetti di prevedere piani per limitare l'afflusso di persone nelle vie e nelle piazze dello shopping, individuare varchi di ingresso nei centri storici, controllare i mercati, usare droni e telecamere per individuare eventuali assembramenti.

Il Comitato ha poi approvato la pianificazione presidiaria delle Forze di polizia a competenza generale per l'anno 2021. Il capo della polizia Franco Gabrielli già nei giorni scorsi aveva inviato una circolare ai questori invitandoli a «potenziare i controlli sull'utilizzo delle mascherine e i turni di vigilanza anti-assembramenti in strade, piazze, stazioni ferroviarie, porti e aeroporti». E anche negli autogrill: la norma infatti impone il distanziamento anche in macchina tra persone non conviventi, una per ogni sedile e con mascherina indossata. Gli italiani che decideranno di spostarsi tra zone gialle non avranno bisogno di autocertificazione, almeno fino a domenica sera. Chi, invece, dovesse recarsi in zone arancioni o rosse dovrà presentare la necessaria documentazione in caso di controllo. Da lunedì, invece, tutto cambierà con il divieto di spostamento. Mentre nei giorni di Natale, S.

Stefano e Capodanno, per ora resta il divieto assoluto di uscire al di fuori del comune di appartenenza. Le multe, salatissime, arriveranno anche a mille euro se non sarà data opportuna giustificazione. Ci si potrà muovere, infatti, solo per motivi di assoluta necessità, ovvero per ragioni legate al lavoro o alla salute.

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