«Un boato enorme, mai sentita una cosa così, sembrava il terremoto». Un incendio ieri ha sconvolto l'esistenza dei residenti di Borgo Quinzio, nel Reatino, e distrutto due famiglie, quella di un vigile del fuoco-eroe, che si è trovato per caso a passare in via Salaria e di un civile, legato dalla stessa tragica sorte.
È successo l'inferno ieri pomeriggio in un distributore di benzina Ip, chilometro 39 della Salaria. Le fiamme hanno fatto due vittime e diciassette feriti, di cui tre gravissimi. In ospedale sono finiti tra gli altri sette pompieri, tre operatori sanitari, ustionati al volto e due carabinieri della polizia militare di Montelibretti, tutti accorsi sul posto per prestare aiuto. Si è trattato di una duplice esplosione.
Poco dopo le 14.30, da un'autocisterna che in quel momento stava scaricando Gpl, ci sarebbe stata una fuga di carburante, che avrebbe causato un primo incendio. Il vigile del fuoco Stefano Colasanti, che era di passaggio per portare una vettura del Comando a fare la revisione, ha visto le fiamme e si è avvicinato, chiamando i soccorsi e mettendosi a disposizione dei colleghi di Montelibretti e Poggio Mirteto. Sul posto sono giunti gli uomini delle forze dell'ordine, elicotteri e operatori del servizio di emergenza sanitaria. Ma a un certo punto l'autoarticolato si è trasformato in un proiettile di fuoco ed è salato in aria, volando per cento metri e finendo, insieme ad un mezzo dei vigili del fuoco, in una strada adiacente al distributore.
Le fiamme hanno investito 18 persone, tra cui i vigili del fuoco, giunti sul posto per sedare il rogo. Tra gli altri feriti anche alcuni soccorritori del 118, ustionati al volto. Stefano Colasanti, invece, è deceduto all'istante. Atroce sorte anche per un automobilista, che si era fermato con l'auto perché incuriosito ed è stato investito dalle fiamme. Il corpo è stato trovato schiacciato dai resti dell'autocisterna.
Il pompiere, invece, era il fratello dell'autista del questore, Antonio Mannoni. Giunto sul posto ha appreso che una delle due vittime era proprio Stefano. «Posso confermare che il bilancio della tragedia è pesante - ha sottolineato Mannoni -. La strada è stata chiusa e lo rimarrà fino a domani (oggi per chi legge, ndr). L'altra vittima è un civile».
Subito dopo lo scoppio sul posto è giunto il magistrato e la via Salaria è stata interdetta in entrambe le direzioni tra Borgo Quinzio, nel comune di Fara in Sabina, e Borgo Santa Maria, nel comune di Montelibretti, tra le province di Rieti e Roma, dal chilometro 38 al chilometro 41,500 per permettere alle squadre dei pompieri di domare le fiamme e garantire la sicurezza della circolazione. Istituita anche l'Unità di Crisi presso l'Ares 118 di Roma, che ha provveduto a portare tre feriti a Monterotondo, cinque a Rieti, e gli altri a Roma, smistati tra il S. Andrea, il Sant'Eugenio e il Policlinico Gemelli di Roma. Tutti sono ricoverati con ustioni e traumi da scoppio, fratture e contusioni e tre sono in gravi condizioni. La situazione più complicata è quella di un giovane paziente che oltre alle ustioni ha riportato un trauma da schiacciamento.
«I riflettori si accendono nuovamente sui vigili del fuoco - sottolinea una nota il sindacato Usb -. Ci piacerebbe che rimanessero accesi anche quando ricordiamo ai governi che, per quanto sembri un controsenso a chiunque, i vigili del fuoco operano senza copertura Inail. Così, per dirne una».
E ieri i vertici della politica e il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella hanno appreso con tristezza la notizia dell'esplosione mortale. «Alle famiglie delle vittime - sottolinea il capo dello Stato - va il mio sentito cordoglio e ai feriti gli auguri di pronta guarigione».
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