Un boato fortissimo, udito da una parte all'altra della città. Poi le sirene della ambulanze, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. Ieri un'esplosione al porto industriale di Livorno si è portata via due operai, mentre un terzo è gravissimo.
La deflagrazione, avvenuta alle 14 all'interno del deposito costiero Neri, ha riguardato il serbatoio 62, che contiene acetato di metile, una sostanza che a temperatura ambiente si presenta come liquido incolore dall'odore caratteristico di solvente per colle, ma è infiammabile. Le vittime sono Nunzio Viola, 52 anni e Lorenzo Mazzoni, 25 anni, dipendenti della ditta Labromare, specializzata nelle bonifiche. Mazzoni ci lavorava solo da pochi mesi.
Secondo una prima ricostruzione i due stavano eseguendo dei lavori di manutenzione. Probabilmente l'esplosione sarebbe stata causata da gas che si sarebbe formato all'interno del silo stesso. Uno dei due lavoratori è morto sul colpo, mentre il secondo pochi minuti dopo, mentre i soccorritori cercavano di rianimarlo. Il boato ha provocato un muro d'aria, che ha colpito altri lavoratori che si trovavano nelle vicinanze, ma sono stati medicati sul posto e nessuno è finito in ospedale. I vigili del fuoco hanno evacuato l'area, per scongiurare altri pericoli, dal momento che il serbatoio 62 si era poggiato su quelli accanto. E la procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo
Il sindaco Filipo Nogarin ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime: «Più forte del dolore, in questo momento, è soltanto la rabbia è inaccettabile».
«La morte di questi lavoratori - ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - è ancora una volta un monito a rafforzare la consapevolezza che bisogna fare di più per la prevenzione e per assicurare un controllo costante delle norme di sicurezza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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