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Etruria, il caos continua

Un anticipo di indennizzo prima del varo dei decreti che metteranno in moto l'arbitro Cantone e il fondo di solidarietà da 100 milioni. È la soluzione, anticipata da Repubblica oggi in edicola, sulla quale stanno lavorando il ministero dell'Economia e Bankitalia

Etruria, il caos continua

Un anticipo di indennizzo prima del varo dei decreti che metteranno in moto l'arbitro Cantone e il fondo di solidarietà da 100 milioni. È la soluzione, anticipata da Repubblica oggi in edicola, sulla quale stanno lavorando il ministero dell'Economia e Bankitalia. Secondo quanto anticipato dal quotidiano, l'ipotesi "sembra sparigliare l'iter previsto dalla legge di Stabilità e dunque il percorso certo non breve di eventuale risarcimento dei risparmiatori truffati".

Dell'anticipo, si legge, ne beneficerà "un circostanziato gruppo di investitori della vecchia Banca Etruria, sciolta dal decreto del 22 novembre, che verrà ristorato almeno in parte e a stretto giro non dal fondo di solidarietà (almeno non subito), né dal governo, ma dalla nuova Banca Etruria, nata dalle ceneri della vecchia e guidata da Andrea Nicastro, in attesa di superare poi l'arbitrato e dunque recuperare l'intera cifra". Una mossa, scrive ancora Repubblica, "voluta dal governo per attenuare la tensione esplosa soprattutto attorno all'istituto toscano - uno dei quattro salvati a scapito di azionisti e obbligazionisti subordinati - nell'occhio del ciclone delle proteste e delle polemiche politiche, visto il passato ruolo operativo del padre del ministro Boschi. Ma anche un chiaro tentativo - si legge - di arginare il minacciato deflusso di correntisti, sempre più decisi a spostare i soldi altrove, come testimoniato da molti nelle manifestazioni di Roma, Arezzo, Civitavecchia. Un'eventualità dannosissima per una banca ripulita e (ora) solida, in attesa di essere venduta".

Ma nel pomeriggio è arrivata la smentita del ministero. È "infondata l'ipotesi di rimborsi selettivi ad alcuni investitori e solo ad alcune banche.

Non ci sarà, si precisa, "nessun rimborso" prima dei decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo "per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati. Prima del varo dei decreti non può essere ipotizzato alcun intervento".

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