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Evaso dai domiciliari brucia la moglie in auto. Caccia all'uomo in fuga

Lei l'aveva denunciato per stalking e violenze È ricoverata con ustioni sul 70% del corpo

Evaso dai domiciliari brucia la moglie in auto. Caccia all'uomo in fuga

Aveva da poco lasciato il figlio a scuola. E proprio davanti agli occhi degli studenti di un liceo, l'ex marito le ha dato fuoco dentro la sua auto. Orrore in via Frangipane, a Reggio Calabria, dove ieri mattina Ciro Russo, un pregiudicato 42enne evaso dai domiciliari a Ercolano evaso, ha incendiato l'auto dell'ex, Maria Antonietta Rositani, che ora si trova ricoverata in gravissime condizioni. È accaduto alle 8.40. La donna era salita sulla sua Citroen, quando è stata bloccata da Russo, a pochi metri dall'ingresso del liceo artistico. L'uomo ha percorso 400 chilometri per mettere in atto la sua vendetta. Quando lei se l'è trovato davanti ha cercato di fare retromarcia per fuggire, ma è finita contro un muro. A quel punto Russo ha rotto un vetro dell'utilitaria e ha versato del liquido infiammabile all'interno dell'abitacolo. Poi ha appiccato il fuoco ed è fuggito.

«Lo so che farai fatica a credermi, ma di me non devi avere più paura, non devi temere più niente». Così scriveva su Facebook in un post dedicato alla ex moglie, che lo aveva lasciato e denunciato per stalking dopo una vita costellata di diverbi prima e di violenze poi. Il coraggio di Maria Antonietta lo aveva portato in carcere prima e successivamente ai domiciliari a Ercolano. E proprio ieri mattina era in programma un'altra udienza per sancire la fine dell'unione, la separazione legale.

Botte e umiliazioni. Russo, sui social, aveva la fissa delle scuse. «Invece di sgridarti avrei potuto farti una carezza, invece di darti uno schiaffo avrei potuto abbracciarti - questo post è del 20 gennaio -, tu lo avresti apprezzato e ti saresti tranquillizzata parlando con me e dicendomi quello che pensavi, avrei reso felice te e sarei stato felice io di ascoltarti... adesso... adesso che so amarti adesso che so come dimostrartelo adesso che saprei renderti felice in tutti i momenti che potevamo passare insieme, io ti ho persa, la mia vera punizione sarà questa non quella penale, l'idea di non poterti avere più accanto mi ha ucciso più volte e continua a farlo ogni giorno». Alla fine, ieri mattina, la vittima però è tornata ad essere ancora una volta Maria Antonietta. Ora è ricoverata al Centro grandi ustionati di Bari con ustioni sul settanta per cento del corpo. Secondo i medici non è in pericolo di vita.

Continua la caccia all'uomo che si è allontanato a bordo della sua auto. I testimoni non sono riusciti a indicare in quale direzione sia fuggito. Poco dopo la questura ha diramato l'identikit: corporatura robusta, brizzolato, alto quasi un 1.90, con occhi marroni. Secondo gli investigatori l'uomo potrebbe essere rimasto ustionato a sua volta. Nel pomeriggio la polizia rinvenuto in via Trieste l'autovettura con cui era scappato, ma di lui nessuna traccia. «Quanto accaduto sconvolge e lascia attoniti - ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà - È un episodio gravissimo che deve suscitare indignazione. Di femminicidio non si può parlare solo l'8 marzo o il 25 novembre.

Confido nel lavoro delle forze dell'ordine perché possano consegnare alla giustizia l'artefice di un crimine così efferato. La speranza più grande è per la signora vittima di questa agghiacciante aggressione possa riprendersi al più presto, sapendo di poter contare sul sostegno e l'assoluta vicinanza della comunità reggina».

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