"Fallito", "Mi fai pena". Scintille Feltri-Brunetta

L'ira del capogruppo di Forza Italia contro il direttore di Libero

"Fallito", "Mi fai pena". Scintille Feltri-Brunetta

Brunetta unchained. Dà del «venduto» e del «disperato» a Vittorio Feltri. Attacca Matteo Renzi che «è alla canna del gas» e «mente sapendo di mentire» facendo false promesse sul referendum» dunque, aggiunge Brunetta, «lo denunceremo per pubblicità ingannevole». E infine il capogruppo di Forza Italia garantisce che non andrà alla convention programmatica voluta da Stefano Parisi perché impegnato nella campagna per il «No» al referendum.

Finito sotto il fuoco di fila di Libero Brunetta risponde con altrettanta veemenza con una lettera aperta al direttore del quotidiano pubblicata da Dagospia che ricostruisce la lunga storia d'odio e di amore con Feltri. Spiega che, vistosi definire «un fallito» sulla prima pagina di Libero in un editoriale, aveva commentato: «Vittorio come ti permetti? Fallito a chi?». Frase che però ha provocato un'altra paginata di Libero con tanto di foto in prima dal titolo «Ecco perché Brunetta è un fallito». Un pezzo che descrive una carriera costellata di fallimenti tanto da guadagnare a Brunetta il soprannome di Spanna Montata. Decisamente cattivo e politically uncorrect.

E Brunetta risponde con la lettera aperta lanciandosi in una dettagliata analisi della psiche di Feltri paragonato al Marchese del Grillo perché, spiega, lo riconosce nel motto che il nobile sbatte in faccia al popolino: «Io so' Feltri e voi nun siete un cazzo». Una dichiarazione di superiorità e di disprezzo per gli altri che però Brunetta legge come «una follia autodistruttiva». Il capogruppo azzurro smette i panni del politico e assume quelli dell'analista piazzando Feltri sul lettino dello psichiatra.

«Disprezzi tutti perché, è fin troppo facile capirlo, disprezzi nel profondo te stesso - scrive rivolto al direttore - Dici tutto e il suo contrario». E questo perché, prosegue Brunetta, «vuoi dimostrare al mondo, al piccolo mondo allucinato che ancora consideri, che puoi tutto». Purtroppo «mettendo il tuo talento al servizio di questo disprezzo per gli altri e per te stesso finisci per buttarti malamente via, trasformandoti in una grottesca e tragica macchietta». Brunetta confessa di provare addirittura «sincera pena» per Feltri e lo accusa di «partecipare ad un nuovo golpe» dopo aver cavalcato «il giustizialismo assassino» ai tempi di Tangentopoli. Il golpe è quello di Renzi che sarà però fermato, assicura Brunetta, dal «no» al referendum.

E a proposito della consultazione popolare Brunetta ammonisce pure il premier: nessuna modifica all'Italicum prima del referendum. «Ma chi vogliono prendere in giro? Mai al tavolo con un baro come Renzi - dice Brunetta - Il Presidente del Consiglio è alla canna del gas. Quello di Renzi e Napolitano è un imbroglio. L'Italicum l'hanno voluto loro».


Unica nota conciliante per Parisi: ma solo come alleato per scalzare Renzi. «Se Parisi ci può dare una mano a recuperare consensi per far vincere il No al referendum non possiamo che aprirgli le braccia - dice Brunetta - Il che non vuol dire che aspettiamo un Papa straniero».

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