"Fatti errori su AstraZeneca, ma ora serve fiducia"

L'ad italiano: "Sappiamo di aver causato problemi alla campagna vaccinale, adesso più dosi"

"Fatti errori su AstraZeneca, ma ora serve fiducia"

Con il nuovo parere di Ema, che scagiona il vaccino dai rischi di trombosi, l'azienda anglo svedese Astrazeneca inaugura una nuova partenza, meno tormentata rispetto al debutto nella campagna vaccinale. L'occasione per parlarne con l'ad di Astrazeneca in Italia Lorenzo Wittum, è stato il virtual meeting VacciNation, organizzato dalla Camera di Commercio americana.

Wittum, come pensate di recuperare la fiducia della gente?

«Il tema della fiducia mi preoccupa davvero molto. Ci sono due cose essenziali. Bisogna fidarsi della scienza e dei dati. Sempre più persone si stanno vaccinando anche in Italia con AstraZeneca e questo credo sia importante: queste persone si ricorderanno di questo. Ed è importante per frenare l'elevata emotività che c'è stata nelle ultime settimane».

Ma nonostante i dati, la Germania ha stoppato la somministrazione delle dosi. Idem il Canada.

«I protocolli dei nostri studi in Europa e Usa erano per una vaccinazione universale, senza limiti d'età sopra i 18 anni e così sono state le approvazioni tanto in Europa quanto nel Regno Unito. L'ultimo parere Ema conferma la sicurezza del vaccino. L'agenzia si è espressa nuovamente per ribadire che non ci sono evidenze che supportino restrizioni nell'utilizzo del nostro vaccino. È importante poi vedere come si sta comportando il vaccino nella vita reale e in Inghilterra, dove abbiamo quasi 15 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, ha ridotto le ospedalizzazioni del 95%, ha dato protezione contro le infezioni con un buon profilo di sicurezza e non ha mostrato effetti particolari diversi da quelli visti negli studi clinici».

Il nuovo nome Vaxzevria è un restyling sul prodotto o semplicemente un battesimo del vaccino?

«Il processo di definizione del nome di un farmaco è indipendente dal processo di approvazione. Sono due percorsi che vanno in parallelo. Noi abbiamo terminato l'iter in questi giorni, per questo abbiamo comunicato il nome del nostro vaccino ora».

I ritardi nella consegna delle dosi hanno creato parecchi intoppi nella campagna vaccinale. D'ora in avanti come pensate di aumentare la fornitura di fiale?

«Sono cosciente che abbiamo causato dei problemi alla campagna vaccinale italiana ed europea. Purtroppo la produzione più bassa di un impianto che abbiamo in Europa ha causato un ritardo nelle consegne. Abbiamo l'ambizione molto grande di produrre 3 miliardi di dosi per tutto il mondo durante il 2021, e rimaniamo con questo impegno, ma ci rendiamo conto che dobbiamo chiudere questo gap. E da fine anno a inizio 2021, da quando ci siamo resi conto di avere problemi, lavoriamo instancabilmente per migliorare la produttività».

Quindi, quante dosi sono destinate all'Italia?

«Solo due mesi fa l'Italia approvava il vaccino di AstraZeneca e con la consegna di oggi arriveremo a 4,1 milioni dosi. Mi rende particolarmente orgoglioso che 4,1 milioni di italiani già si possano vaccinare con il siero di AstraZeneca. Una risposta molto concreta per contribuire a combattere la pandemia che, solo un anno fa, sembrava impensabile».

AstraZeneca aumenterà anche la produzione made

in Italy?

«Siamo in contatto con alcune aziende italiane: già una parte è qui per l'infialamento, ora stiamo interloquendo con le aziende per la produzione della sostanza attiva che serve per produrre il vaccino».

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