Udine, i profughi protestano perché vogliono stare in hotel

Il capogruppo della Lega alla Camera si sfoga su Facebook dopo il sit-in dei profughi di Udine contro la Croce Rossa: "Basta accoglienza buonista"

Udine, i profughi protestano perché vogliono stare in hotel

“È inaccettabile quanto avvenuto a Udine. Clandestini, perché sono e rimangono clandestini, che protestano perché vogliono essere alloggiati in hotel, perché vogliono almeno 10 lamette a testa per farsi la barba, perché il cibo non è di loro gradimento...". A scrivere è Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera che, con un post su Facebook ha deciso di commentare così la notizia, apparsa sul Gazzettino Veneto, delle proteste dei profughi contro le modalità d’accoglienza della Croce Rossa.

Stando alla ricostruzione di Fedriga, però, non è affatto vero che siano stati trattati male o che non sia stato previsto per loro un corso di italiano ma anzi “gli operatori della Croce Rossa confermano che è stato fatto ma solo 5 su 17 vi hanno partecipato e gli altri 12 invece giocavano a carte". "Non solo: hanno anche gettato i vestiti ricevuti, come confermano sempre gli operatori della Croce Rossa. Queste persone - prosegue Fedriga - sono state in hotel a Lignano e poi a Forni Avoltri. Adesso non accettano di essere trasferiti in una struttura che non sia un albergo o un camping. È inaccettabile”.

La colpa è del “governo Renzi e la Regione a guida Serracchiani, che permettono questo stanno umiliando i nostri cittadini, soprattutto quelli che vivono la crisi sulla loro pelle. Stanno mortificando – attacca l’esponente leghista - quelle madri e quei padri che non riescono a garantire il cibo per i loro figli viste le difficoltà economiche che sta vivendo il nostro Paese. Stanno offendendo quelle persone che non hanno un tetto sotto il quale far vivere la propria famiglia”. Non usa vie di mezzo contro gli ingrati: “I sedicenti migranti che protestano se ne vadano a calci nel sedere. Dovrebbero essere riconoscenti e ringraziare senza dire null'altro, invece si permettono di inscenare sit-in e manifestazioni.

Adesso basta! Ridiamo dignità ai nostri cittadini, utilizziamo le risorse per garantire una risposta alla loro necessità. Basta accoglienza buonista – conclude Fedriga - che sta rendendo i nostri territori invivibili e insicuri. Prima la nostra gente”.

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