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Fertility day, ancora polemica: i "cattivi compagni" sono giovani di colore

Nella campagna del ministero della Salute le "cattive abitudini" sono ragazzi di colore. Il governo sotto accusa: "Quell'opuscolo è razzista"

Fertility day, ancora polemica: i "cattivi compagni" sono giovani di colore

Le polemiche contro il Fertility day non finiscono mai. Dopo il feroce scontro sulla campagna per sensibilizzare gli italiani a fare figli, voluta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, un opuscolo informativo per sponsorizzare "le buone compagnie da promuovere" e sconsigliare "i cattivi 'compagni' da abbandonare" ha rintuzzato il braccio di ferro. Perché, mentre tra "le buone compagnie da promuovere" ci sono soltanto ragazzi bianchi, tra "i cattivi 'compagni' da abbandonare" ci sono ragazzi di colore che si drogano.

Dopo le polemiche di agosto sulla campagna della Lorenzin, il ministero della Salute aveva deciso di cambiare l'impalcatura dell'iniziativa. Così, dal promuovere la natalità in Italia, invitando i cittadini a fare più figli, si era passati a un appuntamento sulla prevenzione e sugli stili di vita sani. In uno degli opuscoli del Fertility day, con tanto di imprimatur del dicastero, i sani e i cattivi stili di vita sono stati iconograficamente rappresentati in un confronto tra ragazzi bianchi e ragazzi neri. Sui social è esplosa uno scontro senza precedenti. Su Twitter fioccano cinguettii che accusano il ministero della Lorenzin e, più in generale, il governo Renzi di razzismo. "Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della Salute - tuona Enrico Mentana su Facebook - la contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a colori) e nero con drogate (virati seppia) per contrapporre gli stili di vita è da tribunale di Norimberga della pubblicità regresso".

L'opuscolo del Fertility day

"Ditemi se non è razzista- scrive Abbatto i muri - perchè mai si attribuiscono le cattive abitudini a gente nera, riccia, bad girls che fumano erba? Le coppie bianche ed etero invece sono fantasticissime?". Sulla stessa linea la maggior parte dei commenti che riempiono le timeline dei social network. "Quando la toppa è peggiore del buco", scrive Michela. E Luca aggiunge: "Se sei ariano e eterosessuale va bene? Grazie ministro, quella è la porta". "Se il ministero continua con queste campagne - ironizza Cosimo - ci estingueremo presto". "Roba da ventennio", scrive Daniele. E fioccano anche i fotomontaggi: in uno ci sono le stesse due immagini, con in mezzo la scritta maiuscola "La difesa della razza". Quest'estate la prima versione della campagna di comunicazione era finita nell'occhio del ciclone per i suoi messaggi (e immagini) considerati poco rispettosi della libertà delle donne. E così dopo le numerose proteste è arrivata la decisione della Lorenzin che ha deciso di ritirare l’opuscolo. Il ministero spiega di "avere dato mandato ai propri Uffici di accertare perchè l’immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponda esattamente a quella apparsa sul sito. Il Ministro ha dato disposizioni affinchè l’immagine venga sostituita e ritirato l’opuscolo informativo". Inoltre il ministro ha "già attivato il procedimento disciplinare e quello per la revoca dell’incarico dirigenziale nei confronti del responsabile della direzione generale della comunicazione istituzionale del suo Dicastero che ha curato la redazione e la diffusione del materiale informativo".

Insomma una clamorosa retromarcia dopo la gaffe.

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