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La «fiorentina» può convincere anche i critici È un patrimonio

Andrea Cuomo

Amiamo gli animali (e questa pagina o dimostra). Ma amiamo anche la fiorentina, intesa come taglio di carne e non come squadra di football (e la nostra linea lo dimostra). Quindi per noi questo è un articolo difficilissimo. Sappiatelo.

Dunque. Ieri in centro a Firenze gli animalisti hanno manifestato contro l'idea del sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, di avviare le pratiche per il riconoscimento della bistecca con l'osso a patrimonio dell'umanità Unesco. Secondo i manifestanti, guidati da Vittoria Sonnino «è terribile pensare che l'uccisione e la sofferenza delle mucche possa diventare patrimonio dell'umanità. Tutti sappiamo che la carne rossa è cancerogena e che la carne grigliata lo è ancor di più. L'esagerata quantità di animali che l'umanità sta allevando, soprattutto di mucche, sta inquinando il pianeta con il CO2 . Quindi il signor Nardella chiede che qualcosa che fa male alla salute dell'umanità e all'ambiente diventi patrimonio dell'umanità?».

Detto che la procedura per il riconoscimento Unesco è lunga è di esito incerto; e detto che la fiorentina non sarebbe comunque il primo cibo a finire sul menu dell'agenzia specializzata delle Nazioni Unite, visto che già vi figurano la pizza, il kimchi coreano, il keskek turco e anche intere culture gastronomiche, come quella francese, quella giapponese e la dieta mediterranea; detto questo, capite bene che ora qualsiasi cosa scriveremo suonerà strano, soprattutto in una pagina «animalista» come la nostra. Viva la fiorentina? Siete degli orrendi mangiatori di cadaveri animali! Abbasso la fiorentina? Siete degli incolti sbocconcellatori di tofu!

La riflessione potrebbe essere questa: dove finisce l'amore per gli animali? Certamente molti tra coloro che leggono queste trascurabili noterelle si ritengono degli amanti delle bestiole, hanno in casa piccoli reggimenti di gatti oppure un cane per cui darebbero un occhio più che per la suocera. Eppure costoro hanno il congelatore pieno di lombate e petti di pollo. E questo non fa di loro necessariamente degli assassini.

E quindi? Quindi si potrebbe trovare una via di mezzo.

Lottare (e manifestare) per allevamenti sostenibili, in cui sia minimizzata la sofferenza della bestia che ci fornisce il nostro (necessario) apporto proteico e anche - nel caso della fiorentina - un non trascurabile godimento. Questa sarebbe una bella battaglia, che unirebbe animalisti vegetariani e animalisti carnivori davanti a un bel bicchiere di Chianti Classico.

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