Fiumicino si attrezza: ambulanze e scanner

Precauzioni nello scalo romano e a Malpensa, affisse le locandine del ministero

Fiumicino si attrezza: ambulanze e scanner

Roma Parola d'ordine: mascherina. E sotto bordo un mezzo della Croce Rossa con personale sanitario e una camera di biocontenimento del rischio infettivo. A Malpensa come al Leonardo da Vinci i passeggeri diretti a Wuhan, in Cina, passano il controllo bagagli con le protezioni sul viso. «Non la togliamo mai - racconta un italiano che vive con la famiglia a nord della cittadina colpita dal virus -. Siamo particolarmente attenti al cibo, evitiamo di acquistare alimenti in strada o in ristoranti che non hanno le certificazioni giuste. Non ordiniamo nemmeno pasti take away per il rischio di contagio. In Cina stanno facendo una grossa campagna per limitare le infezioni, ma i casi aumentano. Abbiamo paura». Da giovedì i controlli sanitari a Fiumicino prevedono l'uso di uno scanner per la temperatura e la compilazione di una scheda da parte dei passeggeri. L'AdR, la società che gestisce l'hub romano, ha recepito le direttive ministeriali e affisso nel terminal locandine con le raccomandazioni. La prima: «Valutate l'opportunità di rimandare viaggi non necessari o, comunque, «vaccinatevi contro l'influenza almeno due settimane prima del viaggio». Stessa storia a Milano Malpensa, che con il terminal della capitale è il secondo scalo italiano con voli diretti al capoluogo della provincia di Hubei, Cina centrale. Alle 12,30 di ieri il decollo del volo China Southern Airlines per Wuhan da Roma mentre sei ore prima era atterrato quello proveniente dalla cittadina cinese. A effettuare i controlli sui passeggeri lo stesso Ministero della Salute attraverso medici e sanitari aeroportuali. «Nella città di Wuhan - si legge - è stato identificato un cluster di casi di polmonite. Attualmente non si conosce la causa (i primi test suggeriscono un coronavirus), non si conoscono le modalità di trasmissione, i sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie». Prima di partire «consultare il vostro medico curante per essere informati sulle misure di igiene da adottare». All'arrivo «lavate frequentemente le mani con acqua e sapone. Coprite la bocca e il naso con un fazzoletto quando starnutite o tossite e non con le mani. Evitate contatti con persone malate e luoghi affollati, in particolare mercati del pesce e di animali vivi». Il vademecum conclude: «Non toccare animali e di manipolare prodotti di origine animale non cotti». Insomma rimandare se possibile il viaggio verso Wuhan e difendersi da possibili fonti di contagio. Non solo Wuhan, però. Mentre salgono a sei i casi di morte accertata per infezione da coronavirus (l'ultimo è un 89enne ricoverato il 13 gennaio), da Taiwan la conferma del primo caso sull'isola. È una 50enne rientrata da Wuhan con febbre e tosse, risultata positiva ai test. La donna è stata trasferita in ospedale direttamente dall'aeroporto ed è stata posta in quarantena.

Una polmonite che non lascia scampo se non viene presa in tempo: classificata come malattia infettiva di

categoria B. Secondo il responsabile epidemiologo di Wuhan, Zeng Guang: «Lo scatenarsi del nuovo coronavirus può essere bloccato se le misure vengono adottate subito. E, comunque, l'epidemia è ancora nella sua fase iniziale».

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