Da Forza Italia alla Lega solidarietà alla vittima finita sotto accusa: cambiamo la norma sull'eccesso di difesa

Aver sparato per difendere la famiglia dopo ripetuti colpi subiti non è una colpa. Parte della politica si schiera dalla parte del pensionato di Vaprio d'Adda, che l'altra notte ha ucciso un uomo entrato nel suo appartamento e ora è indagato per eccesso di legittima difesa.

«Giù le mani da chi si difende - tuona il segretario della Lega Nord Matteo Salvini - Il pensionato ha fatto bene a sparare, il ladro se l'è cercata. Un conto è inseguire uno e sparargli, un altro difendersi in casa propria quando uno ti entra di notte. Domenica 8 novembre a Bologna raccoglieremo le firme per cancellare questa cosa assurda che è l'eccesso colposo di legittima difesa. Dirò alla Regione, nel caso la vicenda giudiziaria vada avanti, di accollarsi le spese legali per il pensionato». Una decisione già presa dal governatore della Lombardia. «Ricordo che Regione ha istituito un fondo da 50.000 euro per finanziare il patrocinio legale nei procedimenti penali in difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa - spiega l'assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali - Siamo la prima istituzione a schierarsi al fianco delle vere vittime. Questo reato andrebbe rivisto».

«Voglio vivere in un Paese che condanni l'illegittima intrusione», afferma la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè. «Noi stiamo sempre dalla parte di chi si difende, degli Stacchio e dei Sicignano costretti ad impugnare un'arma per tutelare i propri beni - dice Carlo Fidanza, dell'Ufficio di Presidenza del partito di Giorgia Meloni - L'avviso di garanzia sarà pure un atto dovuto, ma suona come uno schiaffo in faccia per chi è costretto a fare ciò che lo Stato non fa». Fidanza con i dirigenti di FdI-An Riccardo De Corato, Paola Frassinetti, Marco Osnato, Fabio Raimondo ieri erano a fianco dei cittadini riuniti a Vaprio d'Adda per dimostrare solidarietà all'indagato. «Per quanto mi riguarda quell'uomo andrebbe premiato, non inquisito - sottolinea Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega al Pirellone - È colpevole solo di essersi legittimamente sostituito a uno Stato latitante e aver difeso il sacrosanto diritto suo e dei suoi cari a una vita tranquilla e sicura».

«Noi stiamo con chi si difende: difesa è sempre legittima #leggestacchio», scrive su Twitter la Meloni. «Anche questa vicenda - ricorda il senatore della Lega Roberto Calderoli - dimostra come l'articolo 52 del codice penale, seppur parzialmente cambiato in senso positivo dall'allora maggioranza di centrodestra nel 2006 è ancora carente. Modifichiamolo nuovamente, in modo che in casa propria ci si possa difendere: servirà da deterrente per i malintenzionati».

«L'atteggiamento della Lega e di chi, come Maroni, riveste un incarico istituzionale è gravemente irresponsabile - dice invece Lucia Castellano (Patto Civico) - La risposta al bisogno di sicurezza non può passare per il ricorso generalizzato alle armi».

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