Forza Italia, le regole per candidarsi

Berlusconi: liste per metà dalla società civile, escluso chi è in arretrato con le quote

Forza Italia, le regole per candidarsi

Roma «Occorre che la coalizione abbia un profilo liberale, riformatore, che sappia relazionarsi al mondo cattolico, che sia credibile in Europa e sul piano internazionale. Non possiamo limitarci a raccogliere lo scontento, dobbiamo dare risposte serie e credibili. D'altronde in tutt'Europa l'alternativa alla sinistra è rappresentata dai moderati del Ppe, dei quali noi siamo orgogliosamente rappresentanti in Italia».

Silvio Berlusconi, in un'intervista al Tempo, allontana il partito unico del centrodestra e definisce con chiarezza l'ancoraggio ideale e i valori di Forza Italia. Un desiderio di differenziarsi dal polo sovranista e ancorarsi alla tradizione storica del partito azzurro che sarà il leit motiv dei prossimi mesi.

Questo, però, non significa un divorzio dagli alleati perché un accordo con Lega e Fratelli d'Italioa è «necessario». Il motivo? «Il centrodestra è l'unica realtà che, unita, può raggiungere il 40% e guidare il Paese», come dimostra anche l'ultimo sondaggio Ixè. «Solo il centrodestra può far uscire l'Italia dal marasma nel quale l'hanno gettata i governi di sinistra. I Cinque Stelle non sono certo un'alternativa, quindi rimaniamo solo noi. Naturalmente occorre che tutti agiscano come una squadra, evitando i personalismi che hanno innescato polemiche inutili». Insomma niente «listone», perché «le fusioni a freddo non hanno mai funzionato», ma «possiamo essere una coalizione guidata da un progetto comune».

Porte chiuse, invece, per Angelino Alfano: «Per ricostruire un centro-destra moderato sono disposto ad accettare molte cose, ma non posso fare a meno di considerare che una serie di governi di sinistra sono stati resi possibili da eletti nel centrodestra. Questo ha un significato politico e morale. Alcuni si sono illusi di poter creare un polo concorrente alleandosi con la sinistra. Hanno fallito, e ora non possono chiedere a noi di risolvere i loro problemi. Forza Italia non è un taxi». Una posizione fatta propria anche da Paolo Romani, intervistato da Maria Latella su SkyTg24. «Alfano si è spinto un po' troppo in là nel suo sostegno a Renzi, con noi non lo vedo».

Berlusconi si sofferma sul rinnovamento e conferma che almeno metà delle candidature saranno riservate a persone «provenienti dalla società civile». I parlamentari dovranno mettersi in regola con il pagamento delle quote. In questo senso si sta studiando la situazione di ciascuno in base anche a quanto speso sul territorio per l'organizzazione di eventi e la gestione delle sedi. Chi è indietro con le quote vorrebbe, però, garanzie sulla ricandidatura, impossibili da offrire in assenza di una legge elettorale definita.

Berlusconi tiene anche ferma la bussola del garantismo di fronte all'inchiesta Consip. «La presunzione di innocenza vale anche per le persone vicine a Renzi. Non voteremo la sfiducia a Lotti, non lo abbiamo mai fatto con nessun ministro».

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