L'addio di Matteo Renzi al Partito Democratico è un terremoto politico. E in casa Pd molti tremano per lo scisma< style="font-size: 14.608px;">, che rischia di mettere in bilico – nonostante le rassicurazioni dell'ex premier – il governo giallorosso. Uno dei primi dem a criticare aspramente la decisione dell’ex segretario di andarsene è Dario Franceschini. Il nuovo ministro della Cultura nei giorni scorsi aveva lanciato segnali all’ex compagno di partito, senza però riuscire a convincerlo a desistere.
E così oggi, su Twitter, una volta arrivato l'annuncio della scissione, Franceschini scrive piccato: "Nel 1921-1922 il Fascismo cresceva sempre più. Popolari, socialisti e liberali avevano la maggioranza in Parlamento.,Fecero nascere i governi Bonomi, Facta uno e Facta due. La litigiosità e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini". Ma non è tutto, perché la chiusura del post è emblematica e sa di rimprovero a Renzi: "La storia dovrebbe insegnare…".
Nel 21-22 il fascismo cresceva sempre più.Popolari socialisti liberali avevano la maggioranza in Parlamento,fecero nascere i governi Bonomi,Facta1,Facta2. La litigiosita' e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnare
— Dario Franceschini (@dariofrance) September 17, 2019
"Ci dispiace. Un errore.
Ma ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo Pd", il commento social del segretario Nicola Zingaretti all'addio di Matteo Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.