Francesco: "Giovani, sfidate i corrotti"

Bergoglio è a Panama ma «segue da vicino la crisi in Venezuela e prega per le vittime»

Francesco: "Giovani, sfidate i corrotti"

«Francisco, esta es tu casa (Francesco, questa è la tua casa)». Il titolo del principale quotidiano panamense è eloquente. Panama dà il benvenuto a Bergoglio con commozione, gioia e speranza. Al suo arrivo nella capitale, il pontefice è stato accolto da migliaia di giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù, ma anche dal popolo panamense. Sette chilometri tra due ali di folla, a bordo della papamobile, per attraversare il cuore della città. Ieri mattina, gli incontri ufficiali di Francesco. Primo atto, la visita al presidente panamense, Juan Carlos Varela, a Palacio de las Garzas. A seguire l'incontro con le autorità e il corpo diplomatico al Palazzo Bolivar, per terminare la mattina nella chiesa di San Francesco di Assisi. In serata l'abbraccio a oltre 100mila giovani per la cerimonia di apertura ufficiale della Giornata.

Ma è la crisi venezuelana (dopo che Juan Guaidò, esponente dell'opposizione a Maduro, si è autoproclamato presidente pro tempore del Paese) ad irrompere nel viaggio del Papa a Panama. «Il Santo Padre, raggiunto a Panama dalle notizie provenienti dal Venezuela ha detto il portavoce ad interim Gisotti - segue da vicino l'evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i venezuelani».

Incontrando le autorità e il corpo diplomatico, Francesco ha ricordato Panama come «ponte tra gli oceani e terra naturale di incontri», il «Paese più stretto di tutto il continente americano», simbolo «della sostenibilità che nasce dalla capacità di creare legami e alleanze», ha detto. Mentre sul delicato tema degli indigeni, il pontefice argentino ha sottolineato il «genio di queste terre», dove i nativi «hanno tanto da dire e da ricordare a partire dalla loro cultura e visione del mondo». «Essere terra di convocazione ha detto - implica celebrare, riconoscere e ascoltare lo specifico di ognuno di questi popoli e di tutti gli uomini e le donne che formano il volto panamense». Panama, per il Papa, diventa dunque un «hub» di speranza, un «punto d'incontro dove giovani provenienti dai cinque continenti, pieni di sogni e speranze, celebreranno, si incontreranno, pregheranno e ravviveranno il desiderio e l'impegno di creare un mondo più umano».

Dal Papa arriva anche una condanna alla politica corrotta.

I giovani che partecipano alla Gmg di Panama «sfideranno le miopi vedute a corto raggio che, sedotte dalla rassegnazione, l'avidità, o prigioniere del paradigma tecnocratico, credono che l'unica strada possibile passi per il gioco della competitività, della speculazione, e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole, chiudendo il futuro ad una nuova prospettiva per l'umanità».

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