Francia sempre più furbetta: "I riaccompagnamenti in Italia continueranno senza sosta"

Ieri il rilascio di quattro migranti alla frontiera di Mentone aveva fatto sperare in un'inversione di rotta. Ma poi i transalpini ci hanno subito ripensato

Francia sempre più furbetta: "I riaccompagnamenti in Italia continueranno senza sosta"

Roma - Il rilascio di quattro migranti alla frontiera di Mentone ieri aveva fatto pensare a un'inversione di rotta della Francia sulla questione immigrazione, al settimo giorno di permanenza degli immigrati respinti sugli scogli di Ventimiglia. Ma pare che l'auspicato ammorbidimento non ci sia stato: «La nostra linea non è cambiata - fa sapere la prefettura delle Alpes-Maritimes - i riaccompagnamenti degli irregolari verso l'Italia vanno avanti in modo normale sulla base del trattato di Chambèry».

Continua così il rimpallo tra Francia e Italia, con il blocco della frontiera francese per i profughi che cercano di entrare in territorio transalpino per poi raggiungere altri paesi e le riammissioni che proseguono in modo costante. La tensione tra la nostra polizia e quella francese è sempre alta, perché la gendarmerie starebbe rimandano indietro anche persone mai transitate nel nostro paese. Ieri sono stati effettuati 60 respingimenti, ma solo 20 di questi immigrati sono stati riaccettati in Italia. L'episodio che aveva fatto pensare a un cambiamento di linea della Francia lo hanno raccontato gli stessi protagonisti all'agenzia LaPresse , quattro immigrati lasciati andare dalla polizia francese dopo essere stati fermati e trovati senza documenti alla stazione di Mentone-Garavan. Una volta registrati, sono potuti tornare verso Mentone, liberi di circolare in territorio francese. Il fatto che i quattro siano stati rilasciati platealmente alla frontiera che si trova a poche decine di metri dalle scogliere di ponte San Ludovico, dove da giorni stazionano i migranti, sembrava il segnale di una svolta che invece, pare, non esserci stata. Almeno non in modo definitivo. Pare piuttosto che la Francia stia dosando gli ingressi, in un continuo braccio di ferro con l'Italia, soprattutto dopo che ieri i 40 profughi che i francesi volevano rispedire oltreconfine non sono stati accettati dalla nostra polizia. La frontiera rimane dunque chiusa, nonostante un portavoce dell'Ambasciata di Francia a Roma ieri abbia sostenuto il contrario: «È falso dire che la frontiera di Ventimiglia è chiusa, è invece aperta nel rispetto della legge. La Francia non compie controlli sistematici, ma adempie ai propri obblighi previsti dagli accordi di Schengen e Chambèry».

Sulla scogliera continuano a stazionare più di un centinaio di migranti, da ieri al secondo giorno di Ramadan. La Croce Rossa sta monitorando le loro condizioni e ci sono sempre due ambulanze pronte ad intervenire. Le associazioni umanitarie hanno lasciato un computer e allestito una sorta di internet point. Sono stati distribuiti anche sacchi a pelo. Tra gli accampati sugli scogli e gli altri 150 sistemati alla stazione di Ventimilia sono in aumento i malori e i casi di scabbia. E ora all'emergenza si aggiunge anche il pericolo che la situazione di Ventimiglia possa diventare un polo di attrazione per gruppi antagonisti anarchici, che potrebbero scegliere la cittadina di frontiera per le loro proteste in occasione del Consiglio europeo che il prossimo 25 e 26 giugno dovrà pronunciarsi sull'immigrazione e sulla redistribuzione dei migranti. Bruxelles, intanto, si prepara ad usare il pugno duro contro gli scafisti.

I rappresentati del 28 riuniti nel Comitato politico e di difesa hanno approvato all'unanimità il piano operativo della missione militare Ue contro i trafficanti di esseri umani, che prevede interventi nel Mediterraneo e sulla costa libica per distruggere la rete dei trafficanti, anche attraverso l'uso di droni e satelliti. Lunedì è atteso l'ok dei ministri degli esteri.

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