Due brutte storie che si incrociano. E che svelano l'orrore della pedofilia. Con vittime e carnefice che restano terribilmente legati le une all'altro anche dopo la morte.
Il 21 dicembre un 19enne morì travolto da un treno mentre fuggiva dopo avere incendiato, insieme a un amico, l'auto del suo aguzzino.
È uno degli episodi centrali di un'indagine che - come ricorda TgCom24 - ha smascherato un pedofilo di 75 anni che è stato arrestato dalla polizia nel Pisano. Entrambi i giovani furono vittime degli abusi dell'orco quando erano ancora minorenni.
L'uomo è accusato di episodi ripetuti su almeno 4 vittime già identificate in un periodo compreso tra il 2010 e il 2018.
In particolare, era stato un giovane marocchino appena maggiorenne, nel 2016 a denunciare il pedofilo dopo averlo visto transitare in auto insieme a un ragazzino.
Proprio durante gli accertamenti svolti dalla polizia la svolta nelle indagini, il 21 dicembre scorso, con la morte del 19enne.
La polizia ha anche individuato una quarta vittima, un quattordicenne, abusato nelle scorse settimane dall'arrestato.
Una dinamica confermata anche dalla ricostruzione del Corriere della Sera: «Aveva dato fuoco, insieme a un amico, all'auto di un pensionato. Poi, fuggendo, aveva attraversato i binari ed era stato travolto da un treno».
Eppure dietro la morte di Nicolay Vivacqua, pisano di 19 anni, si nascondeva una storia oscura, in parte ancora da accertare, ma segnata nel cuore e nell'anima dalla pedofilia. Adesso la squadra mobile di Pisa ha arrestato il proprietario dell'auto incendiata un pensionato di 75 anni: è sospettato di essere un pedofilo. Secondo le indagini, infatti, i due ragazzi sarebbero stati abusati dall'uomo quando ancora erano minorenni e si sarebbero vendicati anni dopo incendiando la sua auto.
In una nota, diffusa dalla questura, si legge che l'arrestato (il cui nome non è stato ancora diffuso) «è ritenuto responsabile di aver compiuto ripetuti atti sessuali e violenze sessuali nei confronti di quattro giovani che all'epoca dei fatti erano quasi tutti tredicenni». Tra questi, appunto, anche i due ragazzi protagonisti dell'azione punitiva contro il presunto pedofilo.
Gli investigatori hanno scoperto che il pensionato, che raccontava di essere un osservatore di
talenti calcistici, da tempo insidiava ragazzini «millantando di avere contatti influenti con squadre di calcio di serie A e carpendo la loro fiducia di fatto li soggiogava ai suoi voleri».Degrado che si aggiunge al degrado.
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