Il taglio delle pensioni arriverà dopo le elezioni anche se l'Inps sarebbe stata pronta da aprile. Quota 100, invece, partirà da aprile mentre l'Istituto di previdenza avrebbe avuto bisogno di uno o due mesi in più. Il calendario della politica si incrocia con le scadenze della previdenza. «Altre due elezioni e avremo un welfare da Svezia anni Settanta», ironizzava ieri un sindacalista.
Il fatto è che il governo ha fretta di fare arrivare agli italiani i primi assegni della legge di Bilancio. E ieri, proprio per preparare lo sprint finale, sono state decise le nomine dell'Inps. La crisi di vertice dell'istituto, il più importante ente economico del Paese che eroga ogni anno 200 miliardi di prestazioni previdenziali, si è chiusa con un finale lampo. Il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio e il ministro dell'Economia Giovanni Tria hanno firmato il decreto che indica Pasquale Tridico commissario e Adriano Morrone sub-commissario.
Il nome nuovo è quest'ultimo. Solo mercoledì sera era arrivata la rinuncia di Mauro Nori, indicato dalla Lega come vice di Tridico. Due giorni fa l'ex direttore generale dell'Inps ha annunciato di non essere disponibile.
La Lega non ha fatto le barricate sul nome di Nori, anche in considerazione del fatto che con la prossima riforma della governance dell'Inps, commissario e sub commissario saranno sostituiti da presidente e Cda. E, se gli equilibri cambieranno, anche i nomi potranno essere messi in discussione.
Morrone è docente di sicurezza alla Luiss di Roma. È stato direttore dell'Ufficio riscossione dell'Inps. Nel 2015 è stato nominato direttore generale di Enpaia, l'Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura. Una nomina tardiva, visto che il mandato di Tito Boeri è terminato da più di un mese.
Lo sprint di ieri è dovuto all'esigenza di sbloccare dossier importanti. Il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps Guglielmo Loy due giorni fa aveva auspicato una soluzione veloce. Ma a pesare è stato soprattutto il pressing del governo, intenzionato a portare a casa prima delle elezioni l'avvio del Reddito di cittadinanza e di Quota 100. Il sussidio è a rischio perché non sono pronte le tessere e ieri è stato approvato un emendamento al decretone che prevede l'erogazione delle pensioni di cittadinanza senza la card.
Altra decisione che starebbe per subire una modifica di calendario a causa delle elezioni europee di fine maggio, è il taglio delle pensioni dovuto alla modifica alla perequazione introdotta dalla ultima legge di Bilancio. Il recupero dell'inflazioni è stato tagliato dalla ultima legge di Bilancio. Le modifiche introdotte durante l'iter parlamentare non sono state recepite subito dall'Inps, ma da aprile l'istituto sarebbe stato pronto a ricalcolare gli assegni, sottraendo anche le somme non dovute a gennaio e febbraio. Secondo indiscrezioni, il taglio sarebbe rinviato a giugno, quindi al primo assegno dopo il voto, a questo punto decurtato delle somme non dovute per cinque mesi.
Per una nomina risolta, un'altra importante assegnazione di poltrona fa un passo avanti tra mille dubbi.
Ieri l'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone ha dato il via libera alla nomina dell'ex ministro Paolo Savona alla Presidenza della Consob, anche se l'Autorità rileva che ci possono essere casi di conflitti di interesse dal momento che l'ex ministro è azionista della società Euklid. Conflitto «sterlizzabile» se Savona non parteciperà alle eventuali decisioni della Consob sulla Euklid.
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