La gang dei ragazzini pesta un autista di bus

Rimprovera alcuni minorenni che stavano danneggiando il mezzo e viene picchiato

La gang dei ragazzini pesta un autista di bus

Roma «Ti spacchiamo la faccia!». Non ha avuto il tempo di fare nulla Lucio Iannucci, 52 anni, autista Atac aggredito venerdì sera da una banda di minorenni. Il gruppetto sale sulla linea 46, il bus che da piazza Venezia arriva fino alla periferia Nord della capitale, tra Monte Mario e Primavalle. Urla e schiamazzi fino a quando il capobanda, Gianluca S., 17 anni, aziona la leva per l'apertura delle porte in caso di emergenza. L'autobus è su via Boccea, in zona Aurelio, all'altezza del civico 135. Il guidatore non può far altro che fermare il mezzo e allontanarsi dal posto di guida per bloccare gli scalmanati. Li rimprovera mentre ripristina i comandi bloccati. Per tutta risposta Gianluca gli sferra un pugno in pieno volto. Gli otto se la danno a gambe levate. Un paio, secondo le testimonianze, prendono un taxi al volo. Altri fuggono a piedi. Iannucci viene soccorso e portato al policlinico Gemelli per la frattura del setto nasale. «Lunedì verrà operato», spiega il medico maxillo facciale. «L'autobus ha le telecamere - interviene Renzo Coppini, segretario regionale Fast-Confsal - proprio perché sono decine le aggressioni subite solo negli ultimi mesi, sia sui mezzi Atac che su quelli Cotral e Tpl. Ora basta».

Gli agenti del commissariato Aurelio rintracciano il 17enne e altri cinque del gruppo. Il più grande, Gianluca S., viene denunciato per lesioni, danneggiamenti e interruzione di pubblico servizio. Gli altri, di età compresa fra i 14 e i 16 anni, vengono accompagnati a casa dai rispettivi genitori convocati in questura. Uno di questi era stato arrestato, due anni prima all'età di 14 anni, per aver danneggiato un autobus in diversi raid tutti avvenuti nel quartiere Primavalle. Rapine, aggressioni, lancio di sassi sulle vetrate dei bus: in tre settimane il «ragazzino», assieme ad altri coetanei, mette a ferro e fuoco le linee 46 e 907 mentre percorrono via Federico Borromeo. Dopo gli attacchi ai bus i delinquenti (oltre al 14enne, un 15enne originario di Santo Domingo) si accaniscono sui cassonetti della spazzatura in piazza San Zaccaria Papa. La banda mette a soqquadro una scuola costringendo il preside alla chiusura per giorni. Un'ora dopo, con gli estintori sottratti nell'edificio, minacciano e rapinano un cittadino bengalese all'interno del suo negozio di alimentari. Un componente della banda spiffera i nomi dei vandali al dirigente scolastico, per punizione viene rapinato e malmenato. Seguono altre rapine e altri raid nella stessa scuola. Le razzìe finiscono quando il capobanda viene fermato e affidato ai servizi sociali. Inutilmente.

Una piaga, tanto che i sindacati hanno dichiarato il blocco immediato delle linee più a rischio. «Abbiamo chiesto un incontro con il prefetto - spiega Coppini - e blindato le cabine di guida ma non serve a nulla. Le aggressioni sono continue: non ci resta che interrompere il servizio nelle tratte prese d'assalto».

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