Il giallo di Fiumicino: donna morta nel canale con una ferita alla nuca

La vittima era scomparsa domenica mattina Il marito è stato il primo a lanciare l'allarme

Il giallo di Fiumicino: donna morta nel canale con una ferita alla nuca

«Ho imparato una cosa nella vita... a non arrendermi mai». Tanina Momilia lo scriveva appena quindici giorni fa sulla sua pagina Facebook. Invece la trentanovenne di origine belga, madre di due figli maschi, domenica si è arresa davanti al suo assassino o alla depressione, che non le ha dato scampo.

La morte della donna è un mistero ancora fitto, che tentano di sciogliere i carabinieri di Fiumicino, comune del litorale laziale. Il cadavere è stato trovato lunedì mattina verso le 10 da alcuni operai di un consorzio di bonifica, che stavano lavorando. Hanno notato il corpo di una donna con il volto rivolto verso l'acqua e hanno subito dato l'allarme.

Il marito di Tanina, Daniele Scarpati, domenica ne aveva denunciato la scomparsa nella stazione dell'Arma. Poi aveva lanciato un appello su Facebook, chiedendo a parenti e amici di aiutarlo a ritrovare la moglie, che sembrava essere scomparsa nel nulla. Tanina, infatti, lo aveva salutato domenica mattina dicendogli che sarebbe andata a pranzo a casa di amici. Ma da loro non è mai arrivata. Con il passare delle ore e senza riuscire ad avere notizie, Scarpati ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine. Del caso si è occupato anche la trasmissione «Chi l'ha visto».

E quando ieri mattina è stato fatto il macabro ritrovamento, non c'è voluto molto a ricollegare che poteva trattarsi proprio della trentanovenne scomparsa. Le speranze della sua famiglia si sono spente quando il cadavere è stato identificato dal fratello della vittima.

Sul posto sono arrivati i vigili urbani, personale e mezzi del 118 e i sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno recuperato il cadavere. Da un primo esame del medico legale sono state evidenziate ferite al volto e una più profonda alla nuca, ma non è facile stabilire se sia stata provocata dalla caduta nel canale o da altro, un colpo inferto con violenza da qualcuno che voleva ferirla o addirittura ucciderla.

I carabinieri, coordinati dal procuratore capo di Civitavecchia, Andrea Vardaro, indagano per omicidio, pur non tralasciando alcuna pista, tra queste anche l'ipotesi di un suicidio. In queste ore gli investigatori hanno ascoltato il marito della vittima, per cercare di ricostruire chi abbia visto o incontrato la moglie negli ultimi giorni e scoprire se abbia notato che qualcosa la preoccupasse.

Fondamentale è capire gli spostamenti della vittima e accertare o escludere se qualcuno l'abbia vista in paese domenica mattinata quando, secondo il suo racconto, si sarebbe dovuta avviare verso casa degli amici o se qualcuno l'abbia sentita telefonicamente nel lasso di tempo in cui sembrava scomparsa.

Riscontri verranno fatti anche sul numero del cellulare della vittima, ma sarà l'esame autoptico, già disposto dal pm a chiarire se si tratti

di suicidio o omicidio. Chi conosceva Tanina a Fiimicino è rimasto incredulo e sul profilo Facebook del marito, lo stesso dal quale l'uomo aveva mandato l'appello per ritrovarla, si sono rincorsi i messaggi di cordoglio.

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