Coronavirus

Il governo chiude l'emergenza Covid. Scontro con la Lega sul green pass

Draghi elogia i vaccini: "Evitati 80mila morti". Gelo col Carroccio, Garavaglia: Speranza ha rovinato due ponti festivi, chiederò 500 milioni. Poi il premier difende Salvini: "È un europeista"

Il governo chiude l'emergenza Covid. Scontro con la Lega sul green pass

La road map per uscire dall'emergenza Covid e «tornare alla normalità» viene approvata all'unanimità dal Consiglio dei ministri.

Il premier Mario Draghi celebra il «raggiungimento dell'obiettivo» da parte del governo, con i nuovi provvedimenti «molto importanti» che segnano la via di uscita «da quasi tutte le restrizioni» imposte dalla pandemia. E il «grande successo» di quelle misure straordinarie, a cominciare dal Green pass, che «ci hanno consentito di far riprendere l'economia, raggiungendo una crescita del 6,5%» e di attuare con successo una campagna di vaccinazione che ha messo l'Italia nel gruppo di testa in Europa.

«Grazie ai vaccini abbiamo evitato quasi 80mila decessi nel 2021», ricorda il premier. Che sottolinea come la nomina del generale Figliuolo a commissario straordinario sia stata «un momento di svolta radicale e di progresso» verso l'uscita dall'emergenza. Con un'implicita critica alla gestione precedente, pur preceduta da un formale ringraziamento al governo Conte che «si è trovato a prendere decisioni difficili in una situazione straordinaria, in cui l'Italia era il primo Paese aggredito dalla pandemia».

Da fine marzo, lo stato di emergenza verrà archiviato e il Cts, che «ha dato al governo uno straordinario supporto, anche psicologico, consentendogli di poter prendere decisioni sulla base dei dati scientifici», verrà sciolto. Il premier ringrazia anche il ministro della Sanità Speranza, la Protezione civile ma soprattutto gli italiani, «spesso accusati di scarso senso civico, che invece hanno dimostrato altruismo e pazienza» e devono «andarne fieri».

Finisce il «sistema a colori» per le regioni, finisce la «quarantena per contatto» che resterà in vigore solo per i positivi, finisce la Dad e si modifica il regime del Green pass in «due step», spiega Roberto Speranza: «Dal primo di aprile verrà abolito in quasi tutti i luoghi all'aperto, dal primo maggio anche al chiuso». La sospensione dei lavoratori senza super Gp sopra i 50 anni «non avverrà più», annuncia Speranza. Resterà in vigore solo per il personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e Rsa. Dal primo di aprile decadranno anche i limiti di capienza (con Gp base) per stadi, concerti, discoteche all'aperto. Resta invece l'obbligo di mascherina, che fino alla fine di aprile dovrà essere utilizzata nei luoghi al chiuso.

Il voto unanime in CdM non vuol dire che non ci siano tentativi di distinguo, soprattutto da parte di una Lega che - in grande difficoltà politica a causa della guerra putiniana all'Ucraina - cerca di spostare l'attenzione dalle t-shirt di Salvini alle misure anti-Covid. Ecco dunque che il Carroccio fa trapelare, durante la riunione, il proprio dissenso sul Green pass nei ristoranti. E il ministro del Turismo Garavaglia annuncia bellicoso ai cronisti, uscendo da Palazzo Chigi, che chiederà «ufficialmente 500 milioni» al collega Speranza per aver «rovinato i ponti di Pasqua e 25 aprile» rifiutando di abolire il certificato vaccinale al chiuso fino a maggio. Draghi liquida la baruffa con una punta di perfida ironia: «Sono curioso di sapere come Garavaglia abbia quantificato il risarcimento». Poi assicura che il consiglio dei ministri è «andato bene» e che «se tutti i problemi del Paese fossero come la scelta se sospendere il pass all'interno il 15 o il 30 aprile, saremmo tutti molto più sereni». La soluzione «è stata trovata» (lo stesso Garavaglia poi riconoscerà il «passo avanti»), e il governo rimane «disponibile ad anticipare o cambiare i provvedimenti a seconda dell'andamento della curva epidemiologica», ossia «sulla base dei dati scientifici» e non degli umori politici.

A proposito della polemica del premier spagnolo Sanchez contro Salvini (accomunato alla destra franchista di Vox e alla Le Pen come potenziale causa della fine dell'Ue, se guidassero un governo), Draghi pronuncia una asciutta difesa del leader leghista: «C'è una grossa differenza tra i nomi fatti da Sanchez: Salvini, attualmente, sostiene un governo europeista.

E questo è un fatto».

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