Il governo ha due mesi per scrivere il Bilancio

Il governo ha due mesi per scrivere il Bilancio

La manovra è già scritta. Nel senso che, come era già successo in dicembre, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il premier Giuseppe Conte hanno preso impegni precisi con l'Europa.

Il problema politico è che la prossima legge di Bilancio è di fatto già blindata. I paletti emergeranno chiaramente nel giro di due mesi. Un periodo che, considerando le ferie, è brevissimo. Entro il 27 settembre il governo dovrà presentare il Nadef, l'aggiornamento delle stime del Def, documento che contiene le previsioni di crescita e le proiezioni dei conti pubblici alla luce delle scelte di politica economica che verranno prese con la legge di Bilancio 2020.

In sostanza, le cifre sveleranno cosa intende fare l'esecutivo Conte. Ad esempio quanto impegnare per la riforma fiscale, se la scelta sarà la flat tax di Matteo Salvini e Armando Siri oppure la riduzione delle aliquote Irpef, compromesso sostenuto dal Movimento cinque stelle e anche dal ministro dell'Economia Giovanni Tria.

Il premier Conte ha convocato le parti sociali giovedì prossimo (a dieci giorni dall'incontro dei sindacati con Salvini) per parlare della manovra, che si annuncia come una delle più impegnative degli ultimi anni. Il rischio è che si arrivi a 50 miliardi, ha spiegato ieri Renato Brunetta di Forza Italia: «La propaganda gialloverde verrà smascherata».

Il conto del Bilancio 2020 parte appesantito dalla correzione del deficit concordata con Bruxelles, sulla quale la nuova Commissione non farà sconti. La correzione strutturale (scontando gli effetti di misure una tantum e quelli del ciclo economico) è di 7,6 miliardi. Poi ci sono le clausole di salvaguardia da disinnescare che valgono 23,1 miliardi.

Il «come» per l'Europa è già scritto sulla pietra. Vanno tagliate le spese fiscali, detrazioni e deduzioni fiscali. Scelta che equivale ad aumentare la pressione fiscale.

Il vero nodo resta questo. Anche la Lega di Matteo Salvini vuole utilizzare il taglio delle tax expenditures, ma solo per coprire i costi della flat tax. In questo caso l'aumento della pressione fiscale per il taglio alle agevolazioni sarebbe compensato dalla diminuzione che comporta l'aliquota unica.

Se invece sarà rispettato il dettato di Bruxelles, nel 2020 ci sarà comunque un aumento della pressione fiscale per 23,1 miliardi di

euro.

Appena finite le ferie il governo dovrà avere le idee chiare sulle cifre e dovrà mettere in campo un'operazione verità sui conti, simile a quella del dicembre scorso. Difficile, in un clima politico come quello attuale.

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