Il grido di Brunetta: "Oh mio Dio". Il dolore del Cav: amico e consigliere

Alla famiglia anche messaggi da tanti suoi avversari di sempre

Il grido di Brunetta: "Oh mio Dio". Il dolore del Cav: amico e consigliere

Roma - La notizia della scomparsa di Altero Matteoli piomba sulla Commissione banche durante l'audizione del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. «Oh mio Dio, è morto Matteoli», annuncia Renato Brunetta. Per qualche secondo sull'aula di Palazzo San Macuto cala il silenzio. Tocca al presidente della commissione d'inchiesta, Pier Ferdinando Casini, pure lui scosso, far riprendere i lavori nonostante il clima: «Dobbiamo andare avanti», dice.

A Palazzo Chigi è il sindaco di Catania Enzo Bianco a comunicare la morte di Matteoli al premier Paolo Gentiloni e ai colleghi. Era in corso una cerimonia per la firma di progetti per la riqualificazione delle periferie. Tutto si è fermato. I primi cittadini e il presidente del Consiglio hanno osservato un minuto di silenzio, al quale è seguito un lungo applauso. Gentiloni ha poi voluto ricordare la passione politica, la coerenza e il profondo senso delle istituzioni dell'ex ministro delle Infrastrutture.

La commissione Bilancio della Camera apprende della scomparsa del senatore di Forza Italia mentre è in corso l'esame della manovra. Anche il presidente Francesco Boccia, del Partito democratico, fa onorare ai colleghi un minuto di silenzio. Il senatore del Pd Stefano Esposito, membro della commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama, che Matteoli guidava, si dice «sconvolto». Poi aggiunge: «Ci divideva la politica, ma non l'impegno per la cosa pubblica». L'attuale ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sottolinea «la lealtà istituzionale e la competenza» del suo predecessore. Il segretario dem Matteo Renzi ricorda «un avversario che conosceva il senso e la dignità delle istituzioni». Per Massimo D'Alema se ne va «un interlocutore intelligente e attento». Messaggi di condoglianze alla famiglia di Matteoli anche dai presidenti Grasso e Boldrini, dai bersaniani di Leu e dal M5s.

La tristezza più grande è quella di chi ogni giorno condivideva con Matteoli l'appartenenza a Forza Italia. Silvio Berlusconi lo definisce uno «fra i migliori ministri» del suo governo. È «travolto dal dolore» Paolo Romani, capogruppo di Fi al Senato: «Il suo equilibrio, la capacità di mediazione e il tratto gentile del suo carattere mancheranno molto non solo al nostro partito, ma a tutta la politica italiana». Brunetta, numero uno di Fi a Montecitorio, dice addio a «un uomo che ha messo la sua vita al servizio della buona politica e della nostra Italia».

Tra i tantissimi messaggi di cordoglio ci sono quelli di chi conosceva Matteoli dai tempi del Msi e di An. Il dolore ricorda quello per la morte «di Pinuccio Tatarella», dice Francesco Storace. Per Ignazio La Russa se ne va «un amico con cui ho condiviso un percorso lungo decenni». Su Twitter, Gianni Alemanno scrive «ciao Altero, è stata una lunga battaglia dal Msi fino a oggi». La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, volge lo sguardo al «lungo tratto di strada politica» percorso insieme «in An prima e nel Pdl poi». Proprio l'ex leader di An, Gianfranco Fini, ricorda «un uomo che ha fatto tanto per la destra italiana, nelle sezioni Msi negli anni Settanta, come negli incarichi governativi della destra di governo. Ciò che recentemente ci ha divisi è nulla rispetto ai 35 anni di battaglie comuni».

E Maurizio Gasparri ricorda

l'ultima conversazione avuta poco prima dell'incidente: «Mi diceva che stava andando in Toscana per cominciare a organizzare anche lì la campagna elettorale. Il dolore è troppo grande per esprimere altre considerazioni».

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