Guerra dei vaccini Ue-Astrazeneca: "Rendere pubblici i contratti segreti"

Bruxelles contro l'azienda: "Abbiamo finanziato la cura". A rischio le forniture, in Spagna stop alle somministrazioni per mancanza di fiale. Mentre gli Usa ordinano altre 200 milioni di dosi. Giù le Borse

Guerra dei vaccini Ue-Astrazeneca: "Rendere pubblici i contratti segreti"

A muso duro. I rapporti tra Ue e Astrazeneca restano tesi. L'Ue ha chiesto ad AstraZeneca di spedire in Europa una parte delle dosi di vaccino anti-Covid prodotte nel Regno Unito, perché il contratto di acquisto anticipato siglato con la Commissione prevede che le dosi arrivino da «quattro stabilimenti produttivi», due dei quali Oltremanica, e non solo da quello in Belgio, che avrebbe problemi di produzione. Questi due stabilimenti britannici, che sicuramente hanno delle scorte, «devono consegnare» anche neUe, per contribuire a colmare, almeno in parte, l'ammanco nelle forniture annunciato da AstraZeneca per il primo trimestre nel Continente. Un ammanco massiccio, che taglia ad appena un quarto di quanto previsto inizialmente le dosi previste per il primo trimestre. La commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides è stata nettissima, in una conferenza stampa convocata a tambur battente, dopo le dichiarazioni del Ceo di AstraZeneca Pascal Soriot, il quale, dopo giorni di silenzio, ha sostenuto in un'intervista che la compagnia anglosvedese non ha alcun obbligo nei confronti dell'Ue.

Per l'Ue l'ammanco delle dosi del vaccino AstraZeneca è un problema, perché è un pilastro della strategia delineata dalla Commissione von der Leyen per immunizzare la popolazione contro la Covid-19: ne sono stati ordinati ben 400 mln di dosi. Ora la Commissione preme sull'azienda: «Vogliamo avere - spiega un'alta funzionaria Ue - le dosi che sono giustificate e giustificabili, sulla base delle clausole del contratto e della situazione della compagnia. Il che significa che la società deve essere molto pulita in quello che ci dice: devono spiegarci qual è il problema e qual è il percorso che intendiamo fare». La Commissione ha appena avuto un caso simile, probabilmente i ritardi temporanei nella produzione annunciati da Pfizer-BionTech. In questo frangente, ha sottolineato, il comportamento è stato completamente differente. Invece, nel caso di AstraZeneca, «abbiamo semplicemente un'allusione ad un problema in uno stabilimento». Per Soriot, visto che il Regno Unito ha firmato un contratto molto prima dell'Ue, Londra ha la priorità. E poi i tempi. «E' stato solo venerdì scorso che abbiamo saputo che avremmo avuto un ammanco davvero massiccio, cosa che è davvero inaccettabile». Preoccupa molto, inoltre, la mancanza di visibilità, dato che la compagnia ha fornito informazioni solo su febbraio e marzo. Poi, il buio, cosa che rischia di alimentare teorie del complotto, particolarmente pericolose in tempo di pandemia ha anche generato un giallo sulla partecipazione alla riunione di AstraZeneca con la Ue fissata per ieri. A fine mattinata si sono diffuse indiscrezioni secondo le quali AstraZeneca non avrebbe partecipato. Si vedrà se ieri sera sarà stata in grado di fornire alla Commissione, e ai 27 Stati membri, elementi più esaustivi. L'Unione europea intanto si è detta pronta a pubblicare il contratto con AstraZeneca. Intanto le borse sono crollate. La guerra sui vaccini affonda le Borse.

A penalizzare i listini è soprattutto la serrata trattativa tra la britannica AstraZeneca e Bruxelles per contenere i danni legati al taglio delle forniture di vaccini, dietro la quale si sta aprendo uno scontro diplomatico tra l'Ue e il Regno Unito, il primo dell'era post Brexit. Un mercato che brama dosi e che non si limita a quello europeo. Anche la Spagna annaspa per mancanza di dosi.

Negli Usa, il presidente Joe Biden ha annunciato un potenziamento della campagna di vaccinazione negli Stati Uniti, con l'acquisto di 200 milioni di dosi aggiuntive dei seri di Pfizer e di Moderna che dovranno essere disponibili per l'estate.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica