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"Hanno malmenato le nostre donne e i nostri anziani"

Ecco il racconto shock di Livia Morini, esponente del Comitato dei residenti di Casale San Nicola, sul blitz della polizia per forzare il loro blocco contro l'ingresso dei profughi nella ex scuola Socrate

"Hanno malmenato le nostre donne e i nostri anziani"

"Sin dalle prime ore della mattina sono arrivate le camionette della polizia e dalle dieci tutti i poliziotti erano già in tenuta antisomossa". Potrebbe sembrare lo scenario di un blitz ordinato contro dei pericolosi terroristi e invece è solo il preludio del racconto di quanto avvenuto stamane a Roma per bocca di Livia Morini, un esponente del Comitato dei residenti di Casale San Nicola, il quartiere residenziale dove il prefetto Franco Gabrielli ha ordinato la carica contro i manifestanti che si oppongono da settimane all'arrivo dei profughi nella ex scuola Socrate che ora dovrebbe fungere da centro d'accoglienza.

Quindi alla fine hanno vinto loro?

Si, ma sono passati sopra le nostre donne e perciò abbiamo dovuto indietreggiare. Le donne che erano in prima linea sono state malmenate, tutti noi siamo stati maltrattati.

Ci sono stati feriti?

Feriti gravi, per fortuna no ma una decina di persone ha riportato escoriazioni e contusioni. Un anziano, trapiantato di cuore si è sentito male ed è stato portato al San Filippo Neri. La nostra è stata una resistenza passiva. Un esponente locale di Fratelli d'Italia, Giorgio Mori, è stato trascinato in questura solo perché stava tentando di difendere alcune donne dalle cariche della polizia. Vogliono far passare la diceria che abbiamo lanciato chissà cosa ma io ho visto solo lanci di bottigliette di plastica vuote.

Ma la presenza di Casa Pound vi inquieta?

Guardi, Casa Pound è stata a resistere pacificamente insieme a noi, secondo le nostre modalità legali e civili di resistenza passiva. Poi, a un certo punto, non ho più visto nessuno di loro. Chi manifesta con noi, facendo una lotta civile, è il benvenuto. Chi agisce con azioni non legali non lo fa con il nostro consenso e appoggio, ma è una scelta sua personale.

Non avete cercato il dialogo?

Certo ma è stato tutto inutile. Ci hanno detto: "fateci passare e poi dialoghiamo". Come si fa a dialogare a cose fatte?

Se avesse qui davanti a lei il prefetto Gabrielli cosa gli direbbe?

Gli chiederei un po' di equilibrio e di pazienza. Questa zona non è idonea e lui lo sa.

Quali azioni intendete compiere ora?

Ancora non lo sappiamo, siamo ancora tutti molto scombussolati e sotto shock.

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