Sarà tutto più chiaro oggi, quando - dopo una pausa di quasi due settimane imposta dal Ferragosto - riprenderanno le consuete riunioni in quel di Arcore. A Villa San Martino, infatti, Silvio Berlusconi incontrerà alcuni dei big di Forza Italia per fare il punto sullo stato dell'arte alla vigilia di quello che per Matteo Renzi rischia di essere l'esame più difficile: domani il Consiglio dei ministri che dovrebbe affrontare non solo lo Sblocca Italia ma pure la riforma della giustizia e quella della scuola - tanto che c'è chi teme ci sia troppa carne sul fuoco - e sabato il Consiglio Ue in cui si decideranno le nomine europee (tra cui quella di Federica Mogherini a Mrs Pesc). Di tutto questo, dunque, si parlerà oggi, quando - tra gli altri - arriveranno un po' alla spicciolata il consigliere politico Giovanni Toti, la responsabile comunicazione Deborah Bergamini, il presidente dei senatori azzurri Paolo Romani, la vicepresidente vicaria dei deputati Mariastella Gelmini e la tesoriera Mariarosaria Rossi. Probabile ci sia anche Niccolò Ghedini, molto attivo ieri sul fronte giustizia mentre le trattative tra il ministro della Giustizia Andrea Orlando e i partiti non solo della maggioranza ma pure dell'opposizione andavano arenandosi.
Che il confronto portato avanti da Orlando rischiasse di finire su un binario morto lo si era in verità capito da tempo. Tanto che giorni fa, intervenendo alla Versiliana, Toti aveva replicato in maniera piuttosto tranchant a chi ipotizzava un patto del Nazareno pure sulla giustizia. Vedrete - era stata la sua risposta - che alla fine proporranno una riforma che sarà esattamente il contrario di quello che vogliamo noi.
Ed è più o meno così che pare stiano andando le cose. Il capitolo della riforma della giustizia penale, infatti, è secondo Berlusconi un disastro perché - questo il senso dei suoi ragionamenti - non si tocca nessuno dei punti chiave. Su tutti i fronti: dalle prescrizione alla custodia cautelare, passando per la limitazione dei ricorsi in Cassazione e arrivando a una troppo blanda responsabilità civile indiretta per i magistrati. Senza considerare la mancata stretta sulle intercettazioni e i ritocchi al falso in bilancio. Certo, al momento «c'è ancora troppa confusione e si sa poco di quel che davvero sarà portato venerdì in Consiglio dei ministri» ma il timore dell'ex premier è che stia per essere partorita una riforma gradita alle toghe.
Al netto del presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta che già parla di «riforma assolutamente inadeguata», l'ordine di scuderia non prevede però per il momento di alzare barricate, anche perché - insiste in privato Berlusconi - prima di decidere come comportarci dobbiamo aspettare di sapere cosa ha deciso di fare Orlando. E, proprio in queste ore, sono al lavoro le diplomazie, con Denis Verdini e Gianni Letta che si starebbero occupando del dossier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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